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I giorni della merla, in base a ciò che ci dice la tradizione, possono essere considerati i più freddi dell’anno. Le giornate in questione sono le ultime tre del mese di gennaio. Le previsioni ci avevano avvertito, perché lasciavano intendere che il freddo sarebbe stato intenso. Non sono mancati né la neve né le temperature molto basse in varie parti d’Italia.
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Al Nord
Milano, Torino e Genova sono state interessate dalle nevicate nei giorni della merla. Un’ondata di freddo è arrivata dalla Groenlandia ed è riuscita ad oltrepassare le Alpi, per arrivare nella zona settentrionale del nostro Paese. Freddo e neve si sono registrati in molte aree del Nord Italia. La neve ha raggiunto la Lombardia, la Liguria, il Piemonte e l’Emilia Romagna. Anche Bologna è stata interessata dalle nevicate, con un calo delle temperature abbastanza notevole. Martedì 28 si sono verificate nevicate fino a quote collinari in Romagna, Marche e Abruzzo. Nell’Emilia le nevicate si sono abbattute anche nelle zone di pianura. La neve è continuata a cadere mercoledì 29, anche a Torino, Milano e Genova. Giovedì 30 è nevicato ancora, almeno nelle prime ore della giornata, al Nord, con fiocchi che hanno raggiunto le zone di pianura anche in Lombardia.
La neve è stata mista a pioggia e inizialmente non sono stati registrati problemi alla circolazione. In ogni caso la Polizia stradale ha ricordato agli automobilisti l’obbligo di portare le catene a bordo delle auto e di dotarsi di pneumatici anti-neve. Nel genovese sono state interessate dalla neve alcune zone in particolare, come la Valle Stura, il passo del Turchino, l’alta Val Porcevera, l’alta Valle Scrivia, l’alta Valle Trebbia e la Valle d’Aveto. Sull’entroterra savonese e genovese è scattato l’allerta neve, che è stato emanato dalla Protezione Civile. A Venezia si sono dovute affrontare le maree e le previsioni lasciano intendere che il fenomeno interesserà anche gli altri giorni. Oggi, 30 gennaio, si è raggiunto il picco di 115 centimetri questa mattina, mentre se ne prevedono 120 la sera. Nuovamente 120 centimetri venerdì 31 gennaio e lo stesso accadrà sabato 1 febbraio. Non bisogna dimenticare che con un’alta marea di 115 centimetri, nella città lagunare viene allagata circa il 20% della viabilità del centro storico.
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Al Centro
Lunedì scorso si sono registrati dei fenomeni nevosi anche a quote collinari sulle zone interne della penisola. La neve è caduta anche intorno ai 600 metri, con maggiore concentrazione sull’Appennino toscano e sull’umbro-marchigiano. Nelle zone centrali dell’Italia si è avuto un miglioramento a partire dal tardo pomeriggio. Martedì scorso erano presenti nuvole nelle regioni centrali del nostro Paese. Si sono verificate delle precipitazioni, in particolare nelle aree interne. Mercoledì 29 è caduta la neve su molte zone degli Appennini, per tutta la giornata. La situazione è stata in lento peggioramento anche nelle zone centrali della penisola, con precipitazioni diffuse in tutte le regioni e con delle nevicate nelle zone appenniniche, in particolare delle Marche e della Toscana. La neve è caduta anche intorno ai 200-400 metri. Continuerà il maltempo al Centro-Nord anche nei giorni successivi, con nevicate nella Pianura Padana. E’ stato interessato dalla neve anche il tratto dell’autosole tra i caselli di Barberino di Mugello e Sasso Marconi; disagi ci sono stati sul traffico sul nodo autostradale di Firenze, sia in direzione nord che nel percorso Firenze-Mare A11.
E’ stato di allerta in Lazio e in Toscana. In particolare a Pisa la Prefettura ha messo a punto un piano di emergenza per l’allerta per la piena dell’Arno. Per precauzione sono stati chiusi uffici pubblici e scuole e sono state montate delle dighe mobili, per evitare rischi alla popolazione. Una certa apprensione anche a Volterra, dove è crollato un tratto di circa 30 metri delle mura medievali del centro storico. Il tutto è stato dovuto alla forte pioggia che ha interessato la zona. Le piogge intense si sono fatte sentire anche nel territorio di Pistoia, di Prato, di Livorno e di Grosseto. Nella provincia di Firenze si sono registrati degli allagamenti e delle frane e alcuni torrenti hanno superato il livello di guardia.
Roma è sotto un nubifragio. Piogge e vento stanno tormentando la capitale. Una situazione particolarmente grave si è avuta a Prima Porta, dove c’è stata l’esondazione di un torrente e alcuni abitanti sono stati costretti a trovare rifugio sui tetti. L’amministrazione comunale ha deciso di disattivare la zona a traffico limitato, per non creare disagi alla circolazione, considerate anche le difficoltà del trasporto pubblico. Per i danni provocati dal maltempo si è deciso di chiudere alcune stazioni della linea A della metropolitana. Inoltre la linea ferroviaria Roma-Frascati è bloccata per la caduta di un albero, che ha danneggiato dei cavi elettrici. Le chiamate giunte al 112 sono state moltissime e, nelle zone allagate, sono intervenuti anche i carabinieri. Le zone più critiche per la mobilità sono quelle di Roma Nord e quelle di Sud Ovest, in direzione del litorale.
Al Sud e sulle isole
Le condizioni di maltempo sono iniziate lunedì 27 gennaio, quando si sono registrati venti moderati tra la Sardegna e le regioni tirreniche anche del Sud. Venti moderati pure sulle regioni adriatiche e sulla Sicilia. Il mar Adriatico e lo Ionio sono stati da mossi a molto mossi, molto agitato il mar di Sardegna. Nuvole e precipitazioni martedì 28 al Sud, con temporali anche sul settore tirrenico. Mercoledì si è verificato un iniziale miglioramento, ma successivamente è tornato il maltempo anche al Sud, in modo graduale, a partire dalle regioni di Ponente. Giovedì 30, nel pieno dei giorni della merla, il maltempo non è stato molto intenso al Sud, ma sono continuate le precipitazioni. Queste ultime si registreranno ancora durante la giornata di venerdì 31.