L’approccio dei giovani ambientalisti nei confronti del nucleare sta cambiando: non tutti sono contrari, scopriamo il motivo e la posizione di questa nuova generazione.
Rispetto al passato, negli ultimi decenni nei giovani aumenta l’attenzione nei confronti delle tematiche ambientali. Figura esemplificativa di tutto questo è Greta Thunberg, attivista svedese, oggi ventenne, che da molto tempo è scesa in campo contro i cambiamenti climatici.
Consapevoli della situazione in cui verte il nostro Pianeta per via del riscaldamento globale, i ragazzi di oggi sono molto più interessati ai temi legati all’inquinamento e si impegnano per mettere in atto uno stile di vita nel segno della sostenibilità, creando di fare un uso consapevole delle risorse come dimostra il successo della moda sostenibile e del minimalismo.
Se questo trend si è affermato gli ultimi anni, ora spunta una nuova generazione di ambientalisti che vede le cose un po’ diversamente. In particolare quello che sta cambiando è l’approccio nei confronti del nucleare.
Se fino a poco tempo fa i giovani ambientalisti erano totalmente contrari al nucleare, tanto da non volerne neanche parlare, oggi la musica cambia. I ragazzi attivisti sembrano, infatti, essere molto più aperti nei confronti di questa tematica.
Le nuove generazioni si stanno aprendo nei confronti del tema del nucleare, mostrandosi pronti al dialogo. Questo è dettato dalla crisi climatica imperante e dal fatto che le risorse rinnovabili sono ancora insufficienti per sostituire i combustibili fossili.
In questo quadro così delicato mettere totalmente da parte il nucleare non sembra più possibile: per i nuovi attivisti è opportuno lasciare uno spiraglio nel dibattito, facendo decadere le questioni ideologiche.
Se Greenpeace da anni si batte contro il nucleare, la nuova generazione di attivisti chiede una maggiore apertura. Un caso specifico di questo scenario è la prova di tutto questo: stiamo parlando dell’appello di una giovane attivista svedese, Ia Aanstoot, che malgrado la grande stima per Grrenpeace ha invitato l’organizzazione a non opporsi all’energia atomica, ricordando come i nemici da combattere siano invece i combustibili fossili.
Insomma per questi ragazzi l’energia blu non è da demonizzare e anzi viene percepita come un modo per ridurre l’uso dei combustibili fossili (qui trovi un approfondimento sul nucleare e il suo peso nell’arginare i cambiamenti climatici).
La stessa Greta Thunberg sembra appoggiare una posizione simile, affermando come i paesi che hanno delle centrali nucleari non dovrebbero smantellarle, allo scopo di arginare il proliferare della C02.
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