Ricevere giudizi negativi può arrivare a scatenare dolore fisico? Una ricerca condotta da due università statunitensi ha raccolto dati strabilianti in materia: scopriamoli insieme
Ricevere giudizi negativi, si sa, non piace proprio a nessuno. Essere criticati – o peggio ancora rimproverati – per un’attività che si sta svolgendo, o per un pensiero espresso che non incontri quello della maggioranza, è senz’altro una situazione che chiunque di noi si risparmierebbe volentieri. Talvolta, però, essere i destinatari di giudizi negativi può servire a portare a galla delle conoscenze mai emerse circa la persona umana.
È quanto accaduto proprio di recente presso la Michigan State University e l’Ohio State University, grazie al contributo di due gruppi di ricercatori che si sono impegnati a studiare la correlazione tra giudizio negativo e dolore fisico. Esiste un collegamento tra le critiche che riceviamo e i fastidi che arriviamo a percepire sul nostro corpo? Secondo gli esperti, questo tipo di corrispondenza è non solo dimostrata, ma persino ben più ricca di implicazioni di quel che gli studiosi stessi si sarebbero aspettati.
Moltissime sono le manifestazioni di dolore fisico – dalla tendinite che compromette la nostra capacità di muoverci, a fastidi più specifici quali la nausea in gravidanza – che possono essere facilmente curate tramite rimedi green. Cosa fare, invece, quando il nostro corpo accusa dei fastidi che non hanno nulla a che vedere con una problematica dell’organismo in sé, ma derivano da una condizione mentale? I ricercatori della Michigan State University e dell’Ohio State University, che si sono occupati di studiare la correlazione tra giudizio negativo e disturbi fisici, hanno portato alla luce dati sconcertanti.
La ricerca ha selezionato un campione di persone che si è volontariamente sottoposto allo svolgimento di un’attività (nello specifico, si trattava del sollevamento di scatole leggere). Il compito degli studiosi, in parallelo, consisteva nel tormentare i lavoratori con critiche e giudizi negativi, volti a svalutare l’operato dei partecipanti al test. Il risultato? La stragrande maggioranza di loro ha iniziato ad accusare sintomi riconducibili ad un malessere fisico.
In particolare, le aree dell’organismo dove i partecipanti hanno avvertito maggior dolore sono state quelle del collo e della parte bassa della schiena. Un po’ come se i giudizi negativi si fossero somatizzati al punto tale da trasformarsi in disturbi o problemi fisici.
Nello specifico, i 17 volontari coinvolti hanno esibito un acuirsi della tensione fino al 20% in più rispetto alla fase iniziale dell’esperimento (quando le critiche relative al loro operato erano, per lo più, critiche di natura positiva). I ricercatori delle due università statunitensi, dopo aver analizzato il campione raccolto, non hanno potuto far altro che avvalorare quel modello di studio della salute umana – noto come modello biopsicosociale – che tiene conto di una gran quantità di fattori nell’analisi del benessere dell’organismo.
I risultati dello studio parlano chiaro: benessere psichico e fisico sono intimamente connessi. Ricevere critiche, così come sottoporre la mente a periodi di forte stress, può avere delle ripercussioni tutt’altro che secondarie sulla salute del corpo. La ricerca condotta dalle due università americane, pertanto, non ha potuto far altro che validare il modello biopsicosociale come approccio clinico corretto quando si tratta della persona umana.
Si tratta, nello specifico, di un modello che tende a valutare il benessere dell’individuo a 360°, e non solo sulla base di un mero indicatore corporeo. Fattori psicologici, economici e sociali, dunque, rientrano di diritto tra le variabili che contribuiscono a definire la salute della persona, che viene così presa in considerazione in tutte le sue implicazioni.
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