E’ proprio all’interno di una giungla messicana che accade l’incredibile. La scoperta da parte del team di scienziati ha lasciato tutti senza fiato.
Al giorno d’oggi con la strumentazione che abbiamo a disposizione è possibile monitorare tutto il pianeta ed è difficile che vi sia un angolo sconosciuto. Chiaramente questo è grazie alle immagini satellitari e non solo che ci fornisce in maniera inequivocabile ogni info proveniente da gran parte del globo. Ormai è tutto mappato o… quasi? Beh, a quanto pare i segreti ed i misteri non sono affatto finiti.
E’ affascinante constatare come ancora vi siano delle zone remote ed inaccessibili. E quello che vi stiamo per raccontare andrebbe a corroborare quanto detto sinora. Ci troviamo in Messico ed un team di archeologi si è molto prodigato con gli studi che hanno portato dopo tante fatiche ad un risultato inaspettato e sbalorditivo. Vediamo di cosa si tratta.
Giungla messicana, scoperta una città Maya: incredibile
Tali studiosi infatti dopo aver percorso ben 60 chilometri nella fitta giungla che si trova nella penisola dello Yucatan – siamo chiaramente nel Messico meridionale – hanno scoperto un’antica città maya. Da tempo era ormai considerata perduta e non vi erano tracce.
La città che è stata ritrovata prende il nome di Ocomtún, che letteralmente significa “colonna di pietra”. Piazze, grandi edifici piramidali, colonne di pietra e altre strutture, un ricco tesoro che è stato trovato, chiaramente molte altre parti della città sono andate perse. Gli archeologi sostengono che le colonne di pietra erano molto probabilmente progettate come ingressi per le stanze superiori. Trovato anche un campo da gioco per fini ludici.
Un nucleo monumentale si estende per oltre 50 ettari e ci sono vari edifici, ciascuno con una propria dimensione, non mancano altresì le strutture piramidali alte oltre 15 metri. Le foreste tropicali di cui stiamo parlando sono veramente enormi; trattasi di 3.000 chilometri quadrati di giungla disabitata. Ad oggi è uno è dei luoghi che maggiormente colpisce la comunità autoctona e soprattutto gli scienziati che sperano di trovare sotto tutto quel fogliame fitto qualcosa di incredibile, tracce della loro storia.
La speranza degli archeologi
Dai resti ritrovati, sembrerebbe che la città fosse un importante centro locale, la datazione risale tra il 250 e il 1000 d.C., ossia l’epoca classica della civiltà maya. I frammenti di vasi rinvenuti nel sito, potrebbero fornire agli studiosi ulteriori spunti per catalogare nel modo migliore questo tesoro dal valore inestimabile.