Gli animali anfibi sono una classe di vertebrati presenti in tutto il globo e sono molto importanti per gli equilibri di ogni ecosistema.
Sono degli animali molto antichi, basti pensare al fatto che gli animali anfibi sono stati i primi vertebrati ad essere presenti sulla Terra, e piano piano sono riusciti a colonizzarla. Anche per questo motivo, nel corso dei secoli, hanno subito molte diversificazioni in base alle tipiche condizioni delle varie aree del mondo in cui hanno trovato spazio per vivere.
La loro vita, come vedremo meglio nei prossimi capitoli di questo articolo, dipende molto dalla presenza dell’acqua. Almeno una parte della loro esistenza, infatti, si svolge proprio in un ambiente acquatico. Ma non perdiamo altro tempo e vediamo cosa sono gli anfibi, quali sono le caratteristiche e altre curiosità che li riguardano.
Quali sono gli anfibi più strani del mondo? Tra gli animali anfibi più strani del mondo non possiamo non citare il proteo, che vive in Italia, e l’axolotl, una sorta di salamandra messicana che purtroppo è nell’elenco delle specie a rischio estremamente alto di estinzione in natura.
La cecilia è un anfibio apode, senza una testa ma dalla forma allungata di verme e per questo motivo si muove con movimenti ondulatori del corpo. Vivono sotto terra e hanno un olfatto molto ben sviluppato. Gli anfibi cecilia non sono presenti in Italia.
L’axolotl ha un aspetto tenero, paragonato ad altri anfibi, dai colori decisamente appariscenti, testa piatta e bocca larga. Fa parte degli animali esotici che vive la sua intera vita allo stadio larvale in acqua. Mediamente ha una lunghezza poco meno inferiore ai 30 centimetri. Era sacro agli Aztechi, per i quali era considerato un vero e proprio ‘dio dell’acqua’.
Il proteo, invece, è sì un tipo di anfibio che fa parte degli urudeli e vive nelle grotte carsiche, ma ha una particolarità molto speciale. La caratteristica principale del proteo è che, al contrario della maggior parte degli anfibi, fa parte degli animali acquatici, cioè è una specie completamente acquatica che durante la sua esistenza non mette mai piede sulla terra.
Fare un elenco completo delle specie di anfibi presenti nel mondo è abbastanza difficile. Gli anfibi sono animali vertebrati che riescono a vivere tranquillamente in tutti i continenti e si riproducono, in pratica, in tutti i tipi di habitat nei quali trovano condizioni ideali alla loro sopravvivenza.
A questo proposito possiamo riportare ciò che gli esperti asseriscono. E cioè che esistono almeno 7000 specie di animali anfibi sparse in ogni angolo del nostro meraviglioso pianeta.
Di tutta questa moltitudine composta da migliaia di esemplari, vediamo quali sono gli animali anfibi più comuni in Italia. Tenendo presente che ci sono almeno 46 specie di anfibi che vivono nel nostro Paese allo stato selvatico. Ci sono tre ordini di anfibi da tenere presente per capirne di più, gli Anuri, gli Urodeli e i Gimnofioni o Apodi.
Nel primo ordine, quello degli Anuri, troviamo quindi le ranidi, a cui appartengono vari tipi di rana anfibio, i bufonidi a cui appartengono diversi rospi, i discoglossidi, i bombinatoridi, gli ilidi che comprendono le raganelle. Infine ci sono i pelobatidi, i peloditidi e i pipidi.
Rane e rospi non sono, quindi, lo stesso tipo di animale ma anzi, si differenziano per diverse caratteristiche. Nello specifico, la principale differenza tra rana e rospo è il posto in cui trascorrono la maggior parte della loro esistenza. Quindi troveremo con più facilità i girini di rana e la rana nell’acqua e il rospo sulla terra.
Nel secondo ordine, quello degli Urodeli, troviamo le salamandridi, i pletodontidi e i proteidi. L’ordine Gymnophiona comprende 214 specie, nessuna di esse vive in Italia e la loro caratteristica principale è non avere le zampe.
Volendo semplificare ulteriormente il discorso possiamo dire che le specie di anfibi che troviamo comunemente in Italia sono prevalentemente: la rana, il rospo, la raganella, l’ululone, la salamandra, la salamandrina e il tritone. Scopriamone di più.
La raganella italiana ha un tipico colore verde brillante ed è presente esclusivamente in Italia, come suggerisce il nome. Ha una lunghezza di circa 5 centimetri e si riconosce poiché possiede due strisce laterali di colore scuro che dagli occhi arrivano fino alle zampe posteriori.
Sulla punta delle dita presenta dei tipici cuscinetti adesivi. La caratteristica del maschio è quella di avere un unico sacco vocale sotto la gola che ha un colore tendente al giallo. È abilissima nell’arte di mimetizzarsi.
La rana agile fa parte delle rane brune o rane rosse. Si trova in tutta Europa e anche in Italia, anche se non è presente sulle isole maggiori, quindi non si trova né in Sicilia né in Sardegna. Tra le sue caratteristiche principali c’è il fatto di avere un muso molto appuntito, mentre il ventre e la gola sono di colore bianco.
Possiede un timpano grande e zampe molto lunghe. Il maschio è in genere più piccolo di qualche centimetro rispetto alla femmina, che può arrivare fino ad 8 centimetri di lunghezza.
La rana italica, o rana appenninica, è un tipo di rana dal tipico colore bruno-rossastro, presente solo nel nostro Paese. È caratterizzata da un corpo snello e timpano piccolo, gola scura con striscia centrale bianca e macchia temporale a forma di triangolo.
Il maschio adulto di questo tipo di rana può arrivare a 6 centimetri di lunghezza, mentre la femmina a 8 centimetri. Una sua caratteristica è non avere il sacco vocale.
L’ululone dal ventre giallo deve il suo nome a due delle sue caratteristiche specifiche. Da un lato si fa riferimento al colore del suo ventre, che è appunto giallo. Dall’altro si evoca il tipico suono che viene emesso da questi anfibi durante il periodo della riproduzione.
Il canto dell’ululone è infatti composto da un verso che fa “uh, uh, uh”. Un verso che può essere ripetuto anche più di quaranta volte al minuto.
La rana di Perez, tipica della Spagna e della Francia, ma presente anche in Italia, è una rana di colore verde chiaro con striature e macchie più scure, e dalla testa triangolare. Ha muso tondo e grandi occhi sporgenti. Vive in vari ambienti e in zone anche sopra i 3000 metri d’altezza.
La rana temporaria, conosciuta anche con il nome di rana alpina o rana montana, è conosciuta comunemente con il nome di rossa. Rispetto alle altre rane rosse, però, possiede le bande sul dorso laterali più ravvicinate e le zampe più corte. In Italia il suo habitat sono le Alpi e gli Appennini. Il maschio adulto può arrivare fino a 10 centimetri di lunghezza.
La rana di Lessona è presente in Italia in quasi tutta l’area settentrionale. È conosciuta anche con il nome di rana verde minore per il colore del dorso che va dal verde-giallo al verde-oliva. Presenta il muso appuntito, la pelle liscia e la testa ha la tipica forma triangolare.
La rana verde maggiore è presente in tutta Europa ed è un tipo di rana molto grande. Infatti le femmine possono raggiungere anche i 17 centimetri di lunghezza. Per nutrirsi, oltre agli insetti e alle lumache, vanno a caccia anche di piccoli roditori. All’occorrenza mangiano anche anfibi più piccoli o piccoli pesci.
Il discoglosso sardo è una sorta di rospo dal corpo piccolo e dagli occhi sporgenti dalla pupilla che presenta una tipica forma a cuore. Spesso viene confuso con il rospo smeraldino, che però presenta la pupilla orizzontale.
Predilige passare l’esistenza in zone vicine all’acqua, e oltre ad essere presente in Ligura si trova, come dice il nome, in Sardegna, in Corsica, sul Promontorio dell’Argentario e nelle Isole di Hyères.
La rana di stagno appartiene alla famiglia delle rane verdi. Ha il muso appuntito e la testa triangolare. La sua lingua è biforcuta e il colore della pelle dipende dall’habitat in cui si ritrova a vivere. Ecco perché si possono avere delle sfumature diverse, dal verde al grigio.
Sul dorso di solito è presente una striscia chiara. Gli esemplari maschi hanno due sacchi vocali esterni, in prossimità della bocca. Tuttavia, se non vengono usati, non sono visibili.
Il rospo comune può essere considerato a tutti gli effetti l’anfibio più grande d’Europa. Difatti può raggiungere anche i 20 centimetri di lunghezza. La pelle, di colore marrone, è caratterizzata dalla presenza di tante verruche, in grado di produrre delle sostanze urticanti, se vengono a contatto con le mucose.
In particolare le ghiandole deputate alla loro produzione si trovano sul collo. Ha una vita prevalentemente notturna, mentre di giorno si nasconde nelle buche o sotto le pietre, nei luoghi riparati dalla luce.
La salamandra pezzata è molto particolare. Ha una colorazione nera e delle macchie gialle piuttosto vistose. In Europa è ampiamente diffusa, dalla Penisola Iberica all’Europa centrale. In Asia Minore, in Corsica e nel Maghreb vivono delle specie molto simili.
Ama stare soprattutto negli ambienti freschi e umidi, come tutti gli animali del bosco, specialmente se sono attraversati da piccoli corsi d’acqua, che si rivelano essenziali per la riproduzione.
La salamandra atra, conosciuta anche con il nome di salamandra nera, è un anfibio simile alla salamandra giallo-nera , con la quale molti la confondono. Ma la salamandra nera non ha macchie sulla pelle scura, ed ha anche dimensioni più piccole.
È uno degli animali di montagna e vive soprattutto sulle Alpi ma è parecchio schiva. Infatti ama nascondersi nelle profondità del terreno o sotto cumuli di pietre, ma se c’è nebbia o il tempo è piovoso può capitare di vederla in superficie.
La salamandrina dagli occhiali o salamandrina terdigidata è una specie endemica italiana che ama vivere nei boschi di querce, faggi e lecci querceti. La troviamo in regioni come Molise, Lazio, Basilicata e Calabria, soprattutto in zone con cque fredde e molto ossigenate.
Più a nord, come in Liguria, troviamo un’altra specie endemica di salamandrina dagli occhiali, la cosiddetta salamandrina dagli occhiali settentrionale o salamandrina di Savi (Salamandrina perspicillata). Purtroppo risulta essere una delle specie di anfibi tra gli animali a rischio di estinzione in Italia.
I tritoni anfibi fanno parte della famiglia delle salamandre e hanno una caratteristica particolare e decisamente unica tra i vertebrati, riescono infatti a generare nuovamente gli arti e altre parti del corpo, come la coda, in caso di incidente.
I tritoni abitano gli ambienti umidi come stagni e paludi sia in Europa che in Asia occidentale. Ma in inverno amano nascondersi nei boschi sotto le radici degli alberi.
Si tratta di una specie originaria dell’Italia centrale e meridionale, la cui presenza si rintraccia al livello del mare, ma anche man mano che si sale, fino a 2.000 metri di altezza. Nel periodo invernale gli esemplari di tritone italiano vanno incontro ad una fase di ibernazione.
Il suo aspetto è esile, presenta una piccola testa e una coda sottile. Durante la fase in cui vive nell’acqua ha anche una cresta sul dorso. La particolarità della colorazione consiste nel ventre arancione brillante o giallo con macchie scure.
A questo punto, di certo qualcuno di voi si sta chiedendo quali sono gli animali anfibi e soprattutto qual è la differenza tra anfibi e rettili, se c’è una differenza. Ebbene sì, la differenza c’è e ve la diciamo di seguito.
Quali animali sono anfibi e quali animali sono rettili? Sono anfibi gli animali che nascono in acqua e che nel corso della loro crescita sviluppano poi dei polmoni che gli permettono di respirare fuori dall’acqua, quindi di vivere sulla terra ferma.
Sono rettili, invece, gli animali che schiudono le uova e nascono direttamente sulla terra ferma. Il luogo di nascita è quindi la sostanziale differenza tra anfibi e rettili.
Ma in definitiva, il coccodrillo è rettile o anfibio? Il coccodrillo è un rettile poiché depone le uova sulla terra, sotto cumuli di foglie o in buche scavate nella sabbia.
Infine ecco alcune curiosità da conoscere sugli animali anfibi.
Come respirano gli anfibi? Come abbiamo detto in precedenza, tutti gli anfibi nascono in un ambiente acquatico. Tale ambiente può essere, ad esempio, una palude, un acquitrino, uno stagno, ecc. Una delle curiosità più diffuse sugli anfibi è che appena nati hanno branchie che permettono loro di respirare sotto la superficie dell’acqua.
Crescendo, gli anfibi sviluppano organi (polmoni) adatti a respirare sulla terra, pur restando ottimi nuotatori, ma si ossigenano anche e soprattutto attraverso la loro pelle permeabile.
Gli animali anfibi mangiano invertebrati, quindi insetti, e anche piccoli vertebrati. Dato che non hanno denti (quelli presenti servono per lo più a tenere ferme le prede) li ingoiano interi.
Come si muovono gli anfibi? Gli anfibi hanno quattro arti, due anteriori e due posteriori. Gli anfibi come le rane e si muovono saltando. Altri anfibi come le salamandre e i tritoni, vivendo anche sulla terra ferma, sono in grado di camminare e correre per sfuggire dai predatori.
Gli anfibi sono tra gli animali che si mimetizzano e hanno un udito sviluppatissimo, tanto che, in caso di pericolo, riescono a scappare solo avvertendo deboli vibrazioni.
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