Via libera al glifosato: perché la decisione fa discutere

Tra i pesticidi più potenti ed ampiamente usati troviamo il glifosato, da anni al centro di innumerevoli polemiche sulla sua sicurezza ed impiego. Il via libera da parte dell’Europa fa discutere.

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Glifosato, via libera al suo utilizzo (canva-ecoo.it)

Secondo l’Autorità Europea sulla Sicurezza Alimentare, le analisi condotte sull’impiego storico del glifosato sull’agricoltura non evidenzierebbe rischi elevati per la salute di essere umani ed animali. Nessun impatto quindi sull’ambiente, ma nonostante questa dichiarazione numerose sono le polemiche generate dalla stessa. È atteso per il 15 dicembre il rinnovo per l’autorizzazione all’impiego del pesticida più potente ed utilizzato in Europa. Molti i paesi che si sono schierati contro il suo impiego e che lo hanno vietato.

Non desterebbe quindi alcuna preoccupazione critica, nonostante da anni associazioni a tutela dell’ambiente indichino come in realtà di danni ne causerebbe eccome. Partendo dal tempo di permanenza nel terreno fino alla mortalità indiretta sugli altri esseri dei microsistemi che vivono e proliferano nei raccolti, i rischi sul suo impiego sono tangibili ed innegabili.

Glifosato, il pesticida controverso

Il Glifosato ha destato numerose preoccupazioni riguardo alla sua autorizzazione d’impiego molto controversa. In particolar modo questo pesticida è utilizzato per controllare la diffusione di piante infestanti, dannose per i raccolti. Seppur efficace, il glifosato presenta numerose criticità, prima fra tutte l’impatto che ha sulla salute umana. Numerosi studi hanno evidenziato una forte correlazione tra l’esposizione a questo pesticida e la comparsa di linfomi. Proprio per gli studi ed analisi lacunose, ogni autorità vigente in ogni paese ha deciso sulla base di un referendum se votare o meno a favore del suo impiego.

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Utilizzo di glifosato, i pericoli per l’uomo ed agricoltura (canva-ecoo.it)

Sicuramente i risultati sui raccolti sono positivi, in quanto l’efficacia del pesticida è innegabile, ma anche alcuni studi hanno esposto i danni a lungo termine che il suo utilizzo ha sul terreno e i microsistemi che si creano al suo interno. La riduzione della biodiversità è solo il primo aspetto negativo sull’agritoltura. Il glifosato, infatti, a lungo andare crea una sorta di resistenza al suo principio, con il conseguente risultato che risulterà inefficace. Senza contare, che si tratta di un pesticida non mirato, e che si attiva anche contro tutte quelle piante utili a preservare l’habitat di insetti ed altri animali.

Tra analisi e lacune, cosa accade ora?

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Gli studi sul glifosato e le controversie degli ultimi studi (canva-ecoo.it)

Nonostante molti Paesi Europei, abbiano dato il via libera all’impiego di glifosato, molti altri continueranno a negarne l’utilizzo. Le valutazioni ed analisi condotte dalle autorità evidenziano numerose lacune, nonostante queste sia state condotte su un periodo di tempo relativamente lungo ci circa tre anni. Bisogna poi evidenziare che le composizioni dei pesticidi a base di glifosato sono numerose e i principi attivi e la loro combinazione possono avere degli effetti differenti tra loro. L’inquinamento delle acque superficiali e dei raccolti, le conseguenze sulla salute dell’uomo e la tossicità che ha sul terreno ed animali, rendono questo pesticida potenzialmente pericoloso. Non ci resta che attendere ulteriori dichiarazioni da parte delle autorità, fino a Dicembre quando l’Unione Europea dovrà decidere sul suo rinnovo o meno.

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