Un nuovo studio ha evidenziato i danni e le conseguenze riportate dall’essere se esposto ad appena 120 minuti all’inquinamento
Nelle ultime settimane ha tenuto banco, in Italia, la questione legata ai possibili danni che causerebbe bere e consumare alcool. A dare inizio a questo incredibile dibattito – a cui si è anche arrivati a chiedere di mettere sulle bottiglie l’etichetta “il vino uccide” – è stata una docente dell’Università di Padova Antonella Viola. Tra le varie affermazioni una ha – letteralmente diviso l’opinione pubblica. Quale? “Chi consuma vino ha il cervello più piccolo“.
Una frase dal forte impatto. Ma dopo qualche giorno di polemiche, ora è tutto scemato. Tutto finito nel dimenticatoio. E ora a tenere banco è una nuova ricerca canadese che ha evidenziato i problemi – da sempre ipotizzati – legati all’esposizione allo smog nei centri urbani.
I (terribili) danni dell’esposizione allo smog
Ad effettuare lo studio – pubblicato sulla testata Environmental Health – è stata l’Università canadese della British Columbia. L’ateneo del nordamericana ha infatti evidenziato i danni – come ricadute negative sulle capacità cognitive – all’esposizione di appena 120 minuti allo smog. Per effettuare la ricerca, tramite i propri esperti, sono stati analizzati 25 volontari adulti.
A coordinare la ricerca è il professore di medicina respiratoria dell’ateneo canadese Chris Carlsten che spiega come per lungo tempo, gli esperti sospettassero come l’inquinamento non intaccasse o non procurasse danni al cervello. Al contrario la ricerca sottolinea – per la prima volta – come in realtà esistano delle prove sulla correlazione tra le capacità cognitive e lo smog.
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Anche se sono necessari ulteriori studi per comprendere appieno le conseguenze, potrebbero influire sulla capacità di pensare o lavorare. Le modifiche esaminate nello studio si sono dimostrate temporanee e reversibili. Tuttavia, secondo gli specialisti, un’esposizione prolungata all’inquinamento potrebbe causare conseguenze a lungo termine.