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Grecia, il peschereccio che “pesca” rifiuti: “Stiamo nuotando nella plastica”

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Un progetto che è arrivato all’attenzione delle Nazioni Unite. L’Ong Enaleia, fondata da un giovane greco, aiuta a raccogliere i rifiuti di plastica in mare

tartaruga e pesci ingoiano plastica
Inquinamento plastica nel mare (Foto da Canva) – Ecoo.it

L’esempio di come da uno svantaggio si possa ricavare un progetto virtuoso. Il mare greco, che altro non è che il Mediterraneo, è invaso dalla plastica. E non necessariamente perché la popolazione delle coste inquini più di altre. Purtroppo le correnti marittime sono a sfavore in questo caso, e trasportano fino alle coste greche buona parte dei rifiuti presenti in tutto il Mediterraneo. Con la conseguenza – tra le altre – che i pescherecci ricavano dalle reti più rifiuti che pesce. Per non parlare dell’inquinamento ittico che fa soffocare i pesci che poi finiscono nel mercato e di conseguenza sulla tavola.

La situazione è diventata insostenibile, ed i pescatori che da generazioni traggono dalla pesca la principale attività di sostentamento, sono piuttosto preoccupati. Lefteris Arapakis, economista di 29 anni è riuscito a tirare fuori una Ong da un periodo difficile. Dopo la forte crisi economica greca egli ha deciso di cambiare professione e di avvicinarsi all’attività storica della famiglia: la pesca. Ma in una declinazione differente.

Recuperare plastica dal mare: la nuova pesca greca

Inquinamento plastica nel mare (Foto da Canva) – Ecoo.it

L’Ong fondata dal 29enne greco, l’Enaleia, altro non fa che sfruttare le reti da pesca e la competenza di famiglia nell’utilizzarle per raccogliere e smistare i rifiuti presenti nel Mar Egeo. Che, come dice il giovane imprenditore stesso: “tra poco saranno più numerosi dei pesci“. Ed in questa iniziativa la famiglia tenta di coinvolgere anche gli altri pescherecci, distribuendo sacchi per i rifiuti a tutte le barche da pesca. Di modo da raccogliere quello che di sporco il mare regala per destinarlo nuovamente a chi l’ha creato: l’attività antropica. Il lavoro di Enaleia è stato portato avanti dal 2018 con 1.200 pescatori, tentando di sensibilizzare quanti più lavoratori possibili del settore ittico sulla necessità di ripulire il mare.

L’attività di Enaleia

Plastica (Foto da Canva) – Ecoo.it

Ogni giorno Enaleia ed i suoi collaboratori sottraggono dal mare tonnellate di rifiuti e li smistano per poterli riciclare. Per ogni chilo di plastica che i pescherecci restituiscono alla Ong essi ricevono una cifra simbolica, più che altro per riconoscere che il lavoro non deve mai essere gratuito. Altrimenti si chiama in altro modo: volontariato. E questa Ong non è passata inosservata. Al punto che nel 2020 il giovane Arapakis ha ricevuto dalle Nazioni Unite il premio come “giovane campione dell’anno in Europa”. Per quanto possa valere questo premio è senza dubbio del tutto meritato.

Giulia Borraccino

Sono nata e cresciuta a Roma. Laureata in Comunicazione con specializzazione in semiotica testuale, nel tempo mi sono appassionata all'approfondimento dei temi ambientalisti ed al giornalismo d'inchiesta. Amo l'arte in tutte le sue sfaccettature.

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