Greenpeace ha fortemente criticato il nuovo piano del governo inglese nato per tagliare le emissioni di CO2, sostenendo che questo nuovo programma trascura il settore dei “trasporti verdi”. Chris Huhne, segretario al Clima ed Energia, ha detto proprio recentemente che alle organizzazioni come Greenpeace sarebbe stato chiesto di svolgere un ruolo “formale” di monitoraggio per verificare che il Governo porti avanti in maniera corretta gli impegni assunti. “Detto, fatto” e Greenpeace ha già trovato la falla – anzi, le falle – nel sistema. Vediamo insieme di che cosa si tratta.
Infatti, secondo l’associazione ambientalista il nuovo piano non conterrebbe alcuna menzione circa i target da raggiungere per quanto concerne i veicoli elettrici. E considerando che secondo la Commissione Europea, entro il 2030 almeno il 60% dei veicoli in circolazione dovranno essere veicoli ecologici, questa mancanza risulta inspiegabile. Inoltre, non ci sono misure per far diminuire i limiti di velocità e, quindi, anche le emissioni di carbonio.
Ruth Davis, consigliere capo della politica di Greenpeace, ha dichiarato: “E’ chiaro che Chris Huhne sta perdendo la pazienza con gli altri membri del Whitehall che non stanno veramente prendendo sul serio gli impegni. Il Piano Emissioni è dolorosamente pieno di lacune, segno evidente che i vari funzionari del tesoro, del trasporto e dell’economia stanno in qualche modo opponendo resistenza. I funzionari del trasporto, poi, sembra che abbiano abbandonato i piani del Regno Unito per avere i veicoli più ecologici d’Europa“. Tutto questo è assolutamente imperdonabile, non trovate?