Questa volta gli attivisti Greenpeace se la sono vista davvero brutta. Alcuni uomini della nota associazione ambientalista, a bordo di un gommone, hanno solcato il mare di Malta per protestare contro la caccia spietata al tonno rosso, animale a gravissimo rischio di estinzione. Peccato soltanto che i pescatori del tonno rosso, molto infastiditi dalla presenza di questi ambientalisti durante l’esecuzione delle loro attività lucrative, abbiano ben pensato di “affrontare” gli intrusi con coltelli ed uncini per la pesca. Una rivolta che lascia piuttosto sgomenti. Ecco le dinamiche dell’accaduto.
Gli attivisti di Greenpeace sono stati sempre molto attivi in questi anni, e sono riusciti a far ridurre notevolmente la quantità di pescato nell’area europea. L’obiettivo stavolta era l’isolotto di Malta, dove i pescherecci sembrano fare orecchie da mercante quando si tratta di dare un taglio alle stragi e quindi agli affari. E’ stato così che le due ammiraglie di Greenpeace, “Rainbow Warrior” e “Artic Sunrise”, hanno sganciato sette gommoni per intervenire.
Gli attivisti Greenpeace a bordo dei gommoni si sono avvicinati all’area di pesca e hanno protestato in maniera pacifica come sempre, immergendo parte della rete di circuizione per liberare i pesci. Quando però l’equipaggio del peschereccio francese “Jean Marie Christian 6” si è accorto del fatto, ha reagito con inaudita violenza. Tanto che, armati di coltellacci, hanno squarciato due gommoni fino a farli affondare. Inoltre, il lancio di un uncino per la pesca ha procurato lesioni ad un attivista australiano, ferito gravemente ad una gamba. Ma Greenpeace non demorde, e promette di continuare la battaglia fino al 15 giugno.
Immagine tratta da:
blogspot.com