L’ennesimo report di Greenpeace, stavolta relativo agli OGM, evidenzia l’assoluto fallimento degli stessi. In particolare, riporta quelli che sono i casi più eclatanti dove gli OGM hanno fatto più danni che altro. Malgrado la scienza sia sempre più orientata verso le biotecnologie, Greenpeace rimane salda sui propri ideali di naturalezza e genuinità. Crede così tanto da aver organizzato un incontro denominato “Agricoltura e biotecnologie: il fronte della ricerca tra un’avanguardia silenziosa e un’innovazione superata” a Roma, il prossimo martedì 20 luglio.
Federica Ferrario, responsabile campagna Ogm di Greenpeace, ha affermato: “Il nostro report raccoglie alcuni esempi dei fallimenti degli Ogm sia a livello agronomico che economico e presenta al tempo stesso alcune delle soluzioni alternative, sicure ed esenti da rischi, già praticate dagli agricoltori in tutto il mondo“. Naturalmente, un report ricco di esempi negativi legati agli organismi geneticamente modificati.
Prosegue la nota redatta dall’associazione ambientalista: “Oggi e per il futuro le priorità sono altre. E’ necessaria un’agricoltura diversificata e di stampo ecologico, che ci protegga dai mutamenti climatici. Che fornisca alimenti nutrienti e sicuri per tutti, e non rischiosi Ogm che in gran parte diventano mangimi per gli allevamenti dei paesi ricchi. Reagire ai cambiamenti climatici è una delle sfide maggiori che l’agricoltura deve affrontare a livello mondiale“.