Nuovo arresto per l’attivista per il clima e l’ambiente, Greta Thunberg: di cosa viene accusata questa volta.
Sono passati oltre cinque anni da quando per la prima volta le cronache si occupano di una ragazza che all’epoca dei fatti di anni ne aveva 15: stiamo parlando di Greta Thunberg, l’attivista per il clima che è diventata un modello per i giovani di tutto il mondo, grazie al suo impegno e alla sua passione civile.
La giovane svedese scelse di disertare le lezioni scolastiche per settimane, come forma di protesta verso le ondate di caldo record nel suo Paese.
Da quel momento in poi, anche una volta tornata a scuola, la giovane studentessa lancia un appello alle proteste contro i cambiamenti climatici, manifestazioni da tenersi ogni venerdì: nasce così Fridays for Future, un movimento internazionale che ha riacceso le coscienze collettive attorno a un tema importante come quello del surriscaldamento globale.
Che fine aveva fatto Greta Thunberg
Col tempo, le iniziative di Greta Thunberg ebbero una così vasta risonanza mediatica che la ragazza giunse addirittura a parlare all’Assemblea delle Nazioni Unite, con un discorso storico pronunciato davanti ai potenti della Terra il 23 settembre 2019. Negli ultimi tempi, in molti hanno pensato che della ragazza svedese e delle sue proteste clamorose si fossero perse le tracce.
In realtà, le sue forme di protesta si sono ancora più radicalizzate e a gennaio di quest’anno è stata arrestata per una manifestazione contro una miniera di carbone, che si è tenuta in Germania. Rilasciata subito dopo l’identificazione, la ragazza è tornata in patria: proprio in Svezia il 19 giugno è stata nuovamente fermata per una manifestazione tenutasi al porto di Malmoe.
Qui gli attivisti per il clima bloccarono l’uscita dell’area portuale ai tir, fermando per ore camion che trasportavano petrolio. Per questa manifestazione, Greta Thunberg nei mesi scorsi è stata condannata al pagamento di una sanzione pecuniaria. Ma non si è arresa, come dimostra il nuovo arresto delle scorse ore.
L’arresto a Londra dell’attivista svedese Greta Thunberg
L’attivista svedese, che oggi di anni ne ha venti, è stata fermata nuovamente e arrestata dalla polizia londinese per aver preso parte alle proteste che bloccavano gli ingressi dell’InterContinental a Park Lane, l’albergo dove aveva sede l’Energy Intelligence Forum (EIF), un summit mondiale che i manifestanti hanno ribattezzato come “gli Oscar del petrolio”.
Le immagini che mostrano l’attivista svedese per il clima che veniva caricata nel retro di un furgone dalla polizia londinese hanno già fatto il giro del mondo, ma chiaramente – al di là della spettacolarizzazione dell’episodio – grande è il silenzio intorno alle ragioni del nuovo arresto.
I manifestanti, in particolare, evidenziano come questa conferenza in passato si sia chiamata ‘Oil & Money’ e contestano proprio l’accostamento tra petrolio e soldi.
La stessa Greta Thunberg, prima di partecipare alla protesta, aveva usato toni durissimi contro il summit: “Dietro queste porte chiuse della conferenza sul petrolio e sul denaro, politici senza spina dorsale stanno facendo accordi e compromessi con i lobbisti delle industrie distruttive, l’industria dei combustibili fossili”.
Ha inoltre evidenziato come “le persone in tutto il mondo stanno soffrendo e morendo a causa delle conseguenze della crisi climatica”. Per lei e per chi insieme a lei ha portato avanti questa protesta, “queste industrie alle quali permettiamo di incontrare i nostri politici” sono responsabili di questa grave situazione.