Gusci delle cozze, da loro si può ricavare un “biovetro”: di cosa si tratta

Le innovazioni per quello che riguarda i materiali da costruzione possono avere impatti positivi a tutto tondo e forse è il caso anche di un biovetro prodotto a partire da un miscuglio che contiene una buona quantità di gusci di cozze

biovetro sostenibile
Biovetro (Foto da Instagram Lulu Harrison – Ecoo.it)

A partire dalle cosiddette bioplastiche che sono realizzate con materiale organico e quindi hanno un impatto ridotto sull’ambiente, passando per il riutilizzo di materiali da costruzione antichi come il legno e la paglia, anche il settore delle costruzioni e dei materiali sta abbracciando, seppur con risultati ancora altalenanti, la transizione verso una attività meno ingombrante per il futuro del pianeta. Tra gli esperimenti più recenti ce n’è uno che arriva da una società inglese. Il gruppo di architetti dello studio Bureau de Change e Lulu Harrison, artista del vetro che utilizza per le sue opere proprio ciò che si trova lungo le rive del fiume Tamigi, hanno cercato di trovare una soluzione a un problema che la città affronta senza successo da tempo e il risultato potrebbe essere non solo un modo per risolvere il problema cittadino ma anche una novità nel campo delle costruzioni.

Perché questo biovetro costruito con una miscela di gusci di una specie particolare di cozza unito a quantità variabili di sabbia e cenere di legno potrebbe ridurre l’impatto della cosiddetta cozza quagga che si sta dimostrando una specie altamente invasiva e un problema per le tubature che si riversano nel fiume di Londra.

Un biovetro che riduce gli scarti

Alcune delle tecnologie che devono essere necessariamente sviluppate dal campo delle costruzioni ma non solo sono quelle che devono riuscire a produrre materiali senza scarti e anzi, dov’è possibile, utilizzare proprio come materia prima gli scarti di altre lavorazioni. Un primo esempio che può venire in mente è la plastica creata a partire da altra plastica, che limita quindi la necessità di produrre nuovo materiale con conseguente dispendio di risorse ambientali e inquinamento. Ma nella realtà non esiste solo la plastica da utilizzare come materiale.

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Biovetro (Foto da Instagram Lulu Harrison – Ecoo.it)

Un altro materiale molto utilizzato in edilizia è il vetro che però rischia di mettere a repentaglio la stabilità delle coste mondiali. La produzione di vetro si basa infatti sulla presenza di sabbie, un’altra risorsa che non può essere sostituita o rimpinguata rapidamente. Il biovetro nato dalla collaborazione tra l’artista Harrison e Bureau de Changes ha quindi tutte le carte in regola per essere un materiale alternativo e amico dell’ambiente.

La soluzione a un problema

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Biovetro (Foto da Instagram Lulu Harrison – Ecoo.it)

Le fogne e le tubature di Londra soffrono di una silenziosa e continua invasione da parte di una tipologia di cozza non autoctona, la cosiddetta cozza zebra o cozza quagga. Per quanto le autorità cittadine cerchino di eliminare gli ingorghi di gusci di cozze che si generano a contatto con l’acqua riuscire poi a smaltire i gusci di questi molluschi risulta un problema. Il biovetro costruito a partire dai loro gusci mescolati a sabbia e cenere può essere quindi anche una soluzione ottimale alla gestione di questo tipo di rifiuti figli della globalizzazione.

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