Una nuova iniziativa dell’Unione Europea punta a recuperare il tuo vecchio smartphone per ricavarne materiali preziosi: scopri il premio in denaro che potresti ottenere.
Lo sapevate che, secondo le stime effettuate dall’Unione Europea, nei nostri cassetti giacciono dimenticati più di 700 milioni di vecchi telefoni, smartphone, tablet o dispositivi elettronici? Si tratta di cifre a dir poco ragguardevoli, che corrispondono a una media di 2 apparecchi per ogni cittadino europeo. E lo sapevate che questi vecchi telefoni sono piccole miniere di materiali preziosi, che potrebbero essere recuperati e reinseriti in un ciclo di economia circolare?
Partendo da questi presupposti l’Unione Europea ha dunque deciso di incentivare il recupero del tuo vecchio smartphone, proponendo premi in denaro e indennizzi di vario tipo per tutti coloro che decideranno di prendere parte all’iniziativa. Ma non solo, si punta anche a rendere più visibili i punti di raccolta e a incentivare i servizi di recupero, ad esempio attraverso il ricorso a etichette di spedizione prepagate o servizi postali più efficienti.
Ma andiamo con ordine: innanzitutto chiediamoci perché i vecchi telefoni sono così preziosi da suscitare l’interesse dell’UE e la promozione di campagne di riciclo volte a recuperarli. Stando ai dati raccolti da E-waste Lab di Remedia in collaborazione con il Politecnico di Milano, nei vecchi telefoni sono presenti una media di 9 grammi di rame, 11 grammi di ferro, 250 milligrammi di argento, 24 milligrammi di oro, 9 milligrammi di palladio, 65 grammi di plastica e 1 grammo di terre rare.
Ma non solo, perché potremmo prendere in considerazione anche il litio che li alimenta e che oggi è il materiale principale per la produzione di batterie per le auto elettriche. Oppure il cobalto, anch’esso propedeutico alla produzione di batterie e la cui estrazione è spesso connessa allo sfruttamento del lavoro minorile. Tutti questi materiali preziosi si possono infatti riutilizzare per la fabbricazione di nuovi apparecchi, sia in un’ottica di risparmio delle risorse (perché usarne di nuove se ne ho già a disposizione delle altre?), sia per fronteggiare l’aumento dei prezzi delle materie prime.
Proprio per questa ragione i dispositivi elettronici sono considerati rifiuti speciali, che devono essere smaltiti negli appositi punti di raccolta e non nella classica raccolta differenziata di casa. Eppure il tasso di riciclo dello smartphone vecchio è di solo il 5% e ciò può dipendere da numerose ragioni. In Italia, ad esempio, nonostante si riscontri la miglior economia circolare d’Europa, il recupero degli smartphone è ai minimi storici.
Forse perché ci diciamo che il telefono vecchio potrebbe sempre servirci se si rompesse quello nuovo o forse perché non siamo abbastanza incentivati a smaltire gli apparecchi obsoleti. In questo senso la campagna promossa dall’Unione Europea potrebbe dare frutti interessanti. Già dal 2012 l’Europa obbliga gli Stati membri alla raccolta delle apparecchiature elettriche ed elettroniche RAEE (Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche) per ridurre l’impatto ambientale. I componenti di un pc portatile, ad esempio, sono recuperabili fino al 90%, ma a patto che vengano trattati nel modo giusto. E lo stesso varrebbe per il nostro vecchio smartphone!
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