Il mondo di Harry Potter creato dalla scrittrice inglese J K Rowling affonda le sue radici nella realtà e mai come nel caso del sambuco questa espressione risulta azzeccata
I migliori libri di fantasy e fantascienza non sono quelli che si allontanano troppo dalla realtà e anzi le storie più coinvolgenti sono sempre quelle in cui elementi della vita di tutti i giorni trovano un utilizzo insolito, il che contribuisce a creare intorno a quelle storie un ulteriore alone di magia. Ma di certo non si può negare che le avventure di Harry, Hermione e degli altri protagonisti che ruotano intorno alla scuola di magia di Hogwarts siano a base di incantesimi portati avanti e realizzati molto spesso utilizzando come tramite una bacchetta magica.
Nell’economia generale della saga creata da J K Rowling uno dei materiali più ricercati per dare vita alla propria bacchetta è il sambuco. Una pianta che non a caso è stata scelta soprattutto perché diffusa con varie sotto specie in tutto il mondo o quasi e anche al centro di moltissime leggende nonché di tante ricette, dal dolce fino ai superalcolici. Ma come è fatta una pianta di sambuco?
La grande famiglia delle piante che fanno capo al sambuco è composta da venti specie diverse, alcune delle quali mostrano un comportamento arbustivo, quindi crescono ma come giganteschi cespugli, mentre altre assumono la formazione tipica degli alberi arrivando anche a crescere fino a 10 metri di altezza. Nelle zone della Romagna, e in molte altre parti d’Italia, è possibile rintracciare il cosiddetto Sambucus Nigra che vive dalle pianure fino ad un’altezza di circa 1400 metri di quota.
Questa pianta è particolarmente riconoscibile per i piccoli fiori bianchi che creano gigantesche corolle visibili anche da lontano e che si trasformano in altrettanti enormi cluster di piccoli frutti neri. Frutti che possono essere utilizzati in molti modi. Una delle ricette più famose è la marmellata ma in realtà con i fiori e con i frutti della pianta del sambuco è possibile ottenere anche uno sciroppo molto dolce utilizzato per bevande estive. Se sei invece alla ricerca di qualche ricetta per un liquore il sambuco è alla base del liquore omonimo denominato Sambuca, insieme all’anice stellato.
Se riesci ad individuare in un prato o in un bosco una pianta di sambuco potresti essere tentato di creare per te una bacchetta. Un consiglio generale è quello di approcciarti alla pianta, se hai davvero intenzione di staccarne un rametto, indossando un paio di guanti. Perché infatti, come succede per tante piante, nonostante i fiori e i frutti del sambuco siano del tutto innocui e abbiano anzi avuto largo uso per secoli nella medicina antica, le foglie, i semi e i fusti sono invece intrisi di una sostanza velenosa che può portare a sperimentare tutta una vasta gamma di dolori che vanno dai crampi fino al vomito, passando per mal di testa e bruciore alla gola. Ricorda poi di evitare di tagliare senza aver prima esaminato la pianta: è probabile infatti che ci sia già qualche rametto secco caduto a terra che puoi utilizzare per la tua prossima bacchetta magica senza rischiare di deturpare un essere vivente.
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