Intorno alle 20 di ieri nel Parco delle Groane, vicino all’Hinterland milanese, è scoppiato un incendio dalle dimensioni incalcolabili
I vigili del fuoco hanno lavorato tutta la notte per domare le fiamme. Ed ora la situazione sembra sotto controllo. Ciò nonostante questo non toglie valore all’ennesimo caso di cronaca in cui ettari di terra e di alberi vanno letteralmente in fumo. Non si hanno ancora notizie sulle cause dell’incendio. Tuttavia, anche se non direttamente di natura dolosa, l’uomo non può essere esentato dalle sue responsabilità. A rendere la situazione tanto grave, al punto da far divampare ed allargare le fiamme tanto in fretta, c’è la siccità, una delle conseguenze più dirette dei cambiamenti climatici.
A quanto pare l’episodio si è mostrato in tutta la sua gravità, comprometterndo irreparabilmente un bosco, una fonte si ossigeno e di natura che difficlmente verrà rimpiazzata, almeno nel breve termine. Oltretutto aridità del suolo richiama altra aridità. Le conseguenze degli incendi non finiscono con lo spegnimento delle fiamme. I roghi generano mucchi di cenere, che con il vento si spargono in giro peggiorando la qualità dell’aria. Per non parlare della quantità di emissioni causate dalla combustione.
L’origine del grave incendio che ha colpito la Lombardia non è ancora nota. Quello che si sa è che ieri, intorno alle 20, un incendio è divampato nel Parco delle Groane, tra i comuni di Cesate – che sta nell’hinterland milanese – e Limbiate – situato in provincia di Monza e Brianza-. Dal parco arrivano i primi resoconti. Come riportato da Repubblica.it, i responsabili delle Groane hanno dichiarato: “Non esiste ancora una stima precisa dei danni, ma si è purtroppo certamente trattato di un episodio molto grave. Le fiamme si sono estese rapidamente, divorando le sterpaglie, e hanno interessato un’area decisamente vasta. Il vento che soffiava nelle scorse ore ha poi complicato ulteriormente le operazioni di spegnimento”.
L’estate non è ancora arrivata, e già si contano i primi danni della siccità. Ogni anno, ogni incendio, è aggravato – se non causato – dalla mancanza di acqua, la cui responsabilità è senza dubbio addebitabile al riscaldamento globale. Questo è l’ennesimo episodio che richiede un appello urgente alle istituzioni per mettere in atto delle manovre preventive, o l’estate 2023 sarà nuovamente testimone di ettari di verde in fumo.
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