Le bombe atomiche che furono sganciate su Hiroshima e Nagasaki nel 1945 ancora oggi portano delle conseguenze gravi all’ambiente ed all’uomo.
Gli stati Uniti nel 1945 hanno deciso che la seconda guerra mondiale doveva avere fine, e che loro sarebbero stati i vincitori. Tuttavia il Giappone non aveva intenzione di arrendersi. Ed allora la grande mossa, figlia direttamente del progetto Manhattan, un segretissimo progetto militare che ha coinvolto gli scienziati più quotati al livello accademico statunitense. Ed allora la macchina di morte e distruzione è stata sganciata. Hiroshima il 6 agosto, e Nagasaki il 9 agosto.
Oppenheimer, uno degli scienziati a capo della missione, aveva solo pochi giorni prima effettuato il Trinity test, il primo test di esplosione atomica in un deserto ai confini con il Nuovo Messico. Lo scienziato, dopo aver visto l’effetto delle sue ricerche su Hiroshima e Nagasaki, si pentì pubblicamente dell’accaduto, e per questo iniziò ad essere inviso alle più alte sfere statunitensi, fino ad essere trattato come un traditore filosovietico.
Lo sgancio della prima bomba avvenne il 6 agosto del 1945. Era stata scelta quella data perché nei giorni precedenti le nubi non permettevano la visuale piena sulla città. In pochi secondi la bomba nucleare, chiamata Little Boy, è diventata arma di distruzione di massa. Quasi tutte le vittime, che tra le due città superano le 200mila, sono state spazzate via all’istante, polverizzate dalla potenza dell’arma nucleare.
Le ricerche sul nucleare hanno origine all’inizio del Novecento. Anche Einstein e Enrico Fermi vi parteciparono. Le prime scoperte furono che la frantumazione dell’atomo genera una grande quantità di energia. In seguito numerose formule sono sopravvenute, fino alla scoperta del bombardamento dei neutroni, che avrebbe causato una reazione a catena, incarnatasi poi nell’arma di distruzione di massa, grazie al processo di fissione nucleare.
Gli effetti letali sono stati causati principalmente dallo sviluppo di temperature altissime, in grado di fondere edifici e persone. I sopravvissuti hanno contratto malattie genetiche dovute all’alta esposizione alle radiazioni. Solo nel 1955 è iniziata un’inchiesta sul censimento delle morti post bomba nucleare, dovute a malattie ed alle ferite causate dall’esplosione.
Hiroshima e Nagasaki sono ormai luoghi della memoria, dove non c’è più nulla se non le radiazioni. Esse impiegano miliardi di anni a neutralizzarsi. E nel frattempo la flora e la fauna sono state spazzate via come tutto il resto. Dopo quasi un secolo le radiazioni continuano a generare effetti. Le acque sono tutte contaminate, e le radiazioni non si sono fermate alle prime generazioni che hanno assistito al fatto, ma vengono trasmesse nel codice genetico dei discendenti. Anche il cibo è fortemente contaminato. Le bombe nucleari attuali sono ancora più potenti di quella di Hiroshima e Nagasaki. Si stima che se ne dovesse esplodere solo una, parte della popolazione mondiale soffrirebbe ancora di più la carenze di cibo.
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