I cammelli in Australia sono in pericolo perché producono troppa CO2

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Proprio così, in Australia è caccia ai cammelli! La paradossale azione dell’Australia scaturisce dalla volontà di combattere le emissioni di CO2, di cui la popolazione di cammelli presenti sul proprio territorio sembra essere una delle cause principali. I camelidi, infatti, inquinerebbero quanto e forse più di un’automobile, così, il governo australiano continua la lotta cominciata ben 8 anni fa per contrastare la riproduzione della specie. Col rischio – e questo lo penso io – di portarla all’estinzione in quella zona.

I cammelli sarebbero inoltre responsabili delle devastazioni delle piantagioni, della rovina dei sacri siti aborigeni e del prosciugamento delle riserve d’acqua. Oltre che la produzione di CO2 che, come vi dicevamo, ammontano a circa una tonnellata/anno per ciascun esemplare (in Australia vivono circa un milione di cammelli). Per questa ragione i governanti australiani intendono farli abbattere, premiando coloro che procedano in questo modo con notevoli sgravi fiscali.
 
Adesso va bene che la produzione di biossido di carbonio dei cammelli sia eccessiva, però, l’Australia non poteva adottare un metodo alternativo di compensazione con aree verdi, incentivandolo? Oppure adottare la tecnica dei cammelli ad energia solare per sfruttare meglio questi animali? Non so voi cari amici, ma a me questa distruzione indiscriminata della specie fa molta rabbia!

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