La ricerca
In particolare sono state prese in considerazione la mimica facciale, come la bocca chiusa, e quella del corpo, come l’inchino giocoso. Le 50 ore di video sono servite a scoprire delle reazioni degli animali involontarie e molto rapide ai movimenti facciali dei loro simili. Elisabetta Palagi ha spiegato che esiste una risposta involontaria dell’animale ai gesti della faccia e del corpo di un proprio simile e che questa reazione avviene molto rapidamente, proprio come accade negli esseri umani.
E’ stato visto anche che la durata delle sessioni di gioco in cui si è registrata una maggiore mimica facciale era più lunga. E il gioco durava di più anche se i cani si erano già visti e conosciuti in precedenza. La ricercatrice spiega che proprio la capacità di leggere le emozioni attraverso i movimenti del corpo e di reagire adeguatamente è alla base dell’evoluzione del comportamento prosociale, quello che viene classificato come empatico. L’etologa ha sottolineato il fatto che anche questa volta, come dimostrano i risultati della ricerca, abbiamo scoperto di essere “più simili ad altri animali sociali di quanto non vorremmo credere”.
La mimica del lupo
I risvolti positivi di questo studio e di altre ricerche dello stesso tipo nell’ambito della ricerca scientifica sono innumerevoli, perché ci permettono di scoprirne di più sul nostro comportamento e sulla condivisione delle emozioni negli altri animali. Elisabetta Palagi ha spiegato, infatti, che in futuro si spera di poter studiare la mimica anche nei lupi, per capire se il fenomeno riscontrato avvenga soltanto a causa del processo di domesticazione o se sia radicato nell’evoluzione dei carnivori sociali.
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