Si dicono molte cose sui bimbi: quanto siano belli e divertenti, quanto il loro arrivo possa cambiare la vita dei genitori, quanto abbiano bisogno di cure. Quello che si dice poco, però, è quanto, loro malgrado, “sporchino”. Oltre a decidere chi devi cambiarli, i pannolini sono una tematica “interessante” anche per l’impatto ambientale correlato. C’è chi ci ha pensato seriamente, e ha inventato i biopannolini, ora anche con certificazione eco. Così i vostri piccoli potranno fare pupù in modo sostenibile. Come dire, ci sono cose che si imparano sin da piccoli: questa è una di quelle.
I pannolini per neonati a impatto zero, infattti, sono stati pienamente riconosciuti come rifiuti organici, con interessanti ripercussioni nello smaltimento dei rifiuti per l’ambiente ma anche per l’economia familiare. Se pensate, infatti, che questa spesa non incida nel budget dei neogenitori, evidentemente non avete figli. Ogni anno l’Italia produce ben 2 miliardi di pannolini e correlate 500.000 tonnellate di rifiuti, con un’incidenza variabile dal 5 all’8% sulla raccolta dei rifiuti. Numeri impegnativi, spesso qualificati come rifiuti non riciclabili, che contribuiscono ad intasare le nostre discariche di rifiuti.
I pannolini compostabili sono perfetti per ridurre l’inquinamento ambientale e le necessità correlate allo smaltimento dei rifiuti: se a questo corrispondessero anche minori tasse sullo spazzatura, potremmo già scommettere sul pieno successo dell’iniziativa.
I pannolini certificati non solo hanno un minore impatto ambientale, ma anche nella loro realizzazione vengono seguite regole di rispetto dell’ambiente e di abbassamento delle emissioni di co2
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