A seguito della pandemia Covid-19, i pipistrelli hanno ricominciato a scatenare panico e paura. Ma rimane una domanda: mordono davvero le persone?
Tra i colpevoli, o ritenuti tali, della pandemia di marzo 2020 ci sono stati i pipistrelli. Infatti all’inizio del Covid si riteneva che ad aver trasmesso il virus all’uomo fosse stato un uomo reo di aver mangiato questo mammifero. I fatti, che sarebbero avvenuti a circa 1000 km a sud di Wuhan, però hanno smentito quest’ipotesi. Non a caso le indagini della polizia cinese ha confermato che in nessun mercato erano presenti pipistrelli da mangiare.
Ma a prescindere dalla fake news, la paura dei pipistrelli è tornata a serpeggiare tra le persone. Per questo motivo la gente è tornata ad avere paura dei morsi di questi animali. Una paura paragonabile a quella del XV secolo quando nacque la leggenda del Conte Dracula. Ma rimane ancora un interrogativo: i pipistrelli mordono le persone?
I pipistrelli sono mammiferi insettivori. Questi infatti escono di notte per cercare gli insetti da mangiare. Di norma questi animali non attaccano le persone e se casomai dovessimo incontrali nella nostra casa non è per attaccare l’uomo ma solo perché hanno inseguito una zanzara. Ma sebbene l’essere umano non rappresenti un pasto (e neppure il sangue), questi potrebbero mordere.
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Il mammifero potrebbe mordere quando è caduto a terra e proveremo a raccoglierlo a mani nude: questo morderà per difesa personale. Infatti questi mordono solo quando sono malati, minacciati o intrappolati. Notare però un morso di questo animale è molto difficile per via dei loro denti di piccolissime dimensioni. Di conseguenza possono graffiare o perforare la pelle che fanno assomigliare il morso, quando è individuabile, a una punta di spillo.
Sebbene la zona colpita è molto difficile da notare, è opportuno consultare immediatamente un medico. I pipistrelli infatti diffondono una malattia fatale come la rabbia. Se possibile, poi, è opportuno catturare l’animale così da poter fare test per verificare la presenza di questa malattia virale. Ma a prescindere è opportuno farsi somministrare le cure specifiche.
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L’area colpita deve essere subito lavata con acqua e sapone così da rimuovere qualsiasi virus intorno alla pelle e ai tessuti e poi trattare la ferita con un antibiotico così a prevenire ulteriori infezioni dalla zona. In questo modo si attivano subito immunizzazioni attive e passive contro la rabbia. L’area morsa poi deve essere trattata con diverse iniezioni di immunoglobuline che lega il virus della rabbia e, di conseguenza, li disabilita. Il vaccino deve essere somministrato nel muscolo della spalla e altri tre vengono programmati in due settimane. In questo modo l’organismo sarà stimolato a produrre immunoglobulina per uccidere il virus della rabbia.
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