Si può utilizzare un servizio a base di intelligenza artificiale per proteggere le foreste dagli incendi? Una domanda che qualcuno si è posto e che si è trasformato in un sensore completamente green che promette di salvare i boschi
Con i cambiamenti climatici che continueranno, a causa di ciò che abbiamo già fatto e di quello che non sembriamo disposti a fare, adesso occorrerà trovare modi per salvaguardare l’ambiente e in particolare evitare le tragedie ambientali e umane provocate dagli incendi boschivi estivi. Situazioni che non solo distruggono un patrimonio che molto spesso è frutto del lento lavoro della natura, che ha impiegato millenni a raggiungere le condizioni attuali, ma che portano sempre più spesso anche vittime umane e danni alle strutture in cui gli esseri umani vivono.
Cambiando quindi appena un po’ il punto di vista è evidente come la prevenzione degli incendi e lo spegnimento tempestivo dei focolai sia di capitale importanza per tutti. Ma è difficile prevedere dove i piromani decideranno di colpire. E non è neanche possibile un controllo capillare quotidiano di tutti gli alberi di tutti i boschi del pianeta. Si può quindi utilizzare l’intelligenza artificiale e dar vita a sensori che possono funzionare come alert? Una società ha deciso di provare questa strada e il risultato sembra promettente.
La società Dryad sul proprio sito ufficiale ha reso pubblico un nuovo prodotto che in prospettiva può aiutare a individuare tempestivamente gli incendi e a dare indicazioni precise nel momento in cui occorre intervenire. Il loro sensore denominato Silvanet Wildfire Sensor è un piccolo strumento alimentato da un pannello ad energia solare che è in grado di raccogliere moltissimi dati. La promessa di Dryad è quella di strumenti di monitoraggio in grado di resistere senza nessun tipo di manutenzione da parte dell’essere umano per almeno 15 anni, avendo escluso la presenza di batterie al litio e lavorando solo proprio con il pannello solare.
La particolarità del sensore è quella di essere in grado di percepire nell’aria monossido di carbonio, idrogeno e tutti gli altri gas che si producono nel momento in cui si innesca un incendio ma ad un livello tale di parti per milione che garantisce velocità e accuratezza e soprattutto nessun falso positivo. Si tratta di sensori che sono poi collegati in wireless ad una centrale che raccoglie i dati e che quindi può allertare le autorità immediatamente. Ma questi stessi sensori possono essere utilizzati anche per un altro tipo di monitoraggio altrettanto importante.
Gli stessi sensori Silvanet Wildfire Sensor sono infatti in grado di raccogliere moltissimi dati oltre ai gas presenti nell’atmosfera intorno all’albero e possono essere quindi utilizzati anche per intervenire nel caso di crescita anomala degli esemplari su cui vengono posizionati. Tra i molti dati che questi sensori sono in grado di raccogliere ci sono per esempio quelli sull’acqua e sulle condizioni che portano alle patologie che a volte colpiscono le piante. Anche in questi casi conoscere e avere dati tempestivi aiuta nel monitoraggio e anche nella prevenzione di danni più grandi. Sapere che per esempio c’è un albero malato in una zona significa poter andare a intervenire prima che la malattia colpisca altri esemplari. Allo stesso modo sapere che in una zona ci sono piante che stanno soffrendo a causa della mancanza d’acqua può aiutare a effettuare poi ulteriori controlli che, a loro volta, aiutano ad evitare che si creino zone in cui possono essere innescati incendi in boschi e foreste.
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