Idee per viaggiare e visitare le meraviglie del mondo: scopri i 6 nuovi siti del Patrimonio dell’umanità UNESCO

Sei nuovi siti UNESCO che gli appassionati di viaggio non dovranno per nessun motivo perdersi. Vediamo quali sono e dove si trovano.

siti unesco da visitare
Un deserto cinese da poco inserito tra i patrimoni immateriali dell’Umanità (Ecoo.it)

La lista dei patrimoni UNESCO non comprende soltanto le grandi opere artistiche ed ingegneristiche create dall’uomo ma anche luoghi naturalistici che si intende preservare; e così oltre alla Basilica di San Francesco, L’ultima cena di Leonardo e la più recente Via Appia, si inseriscono luoghi in cui la mano dell’uomo non è intervenuta alla loro creazione e anzi, al contrario la mano dell’uomo rischia di minacciarli -da qui prende per esempio il via la raccolta firma di Legambiente per inserire lo Stretto di Messina tra i patrimoni UNESCO.

Una lista che si va via via aggiornando ogni anno e, benché l’Italia sia il Paese con più siti inseriti, riguarda ogni angolo di mondo. Per gli appassionati di viaggio, soprattutto per quelli che intendono il viaggio come scoperta di luoghi naturali incontaminati, questa lista non può che essere uno spunto eccezionale da cui attingere. E la lista è stata allargata proprio di recente, quando nei giorni scorsi il Comitato del Patrimonio Mondiale UNESCO riunito nella 46esima commissione a New Dehli ha annunciato 5 nuovi siti naturalistici con l’allargamento di uno già esistente.

I nuovi siti naturalistici UNESCO da visitare

Te henua enata isole marchesi
Le Isole Marchesi nella Polinesia Francese (Ecoo.it)

Il primo dei siti che segnaliamo solo le Isole Marchesi nella Polinesia francese. Posizionate al centro del Pacifico, queste 12 isole sono uno scrigno prezioso per la conservazione delle biodiversità terreste e marina dell’Oceano. Le isole ospitano oltre 305 specie diverse di vegetali oltre un particolare endemismo di pesci costieri e molluschi. A questi si aggiungono uccelli marini, ma anche razze, squali e delfini tanto da essere definita una delle zone marine più selvagge del pianeta. L’UNESCO ha inserito nella proprietà anche siti archeologici esistenti come le monumentali costruzioni in pietra a secco che si possono ammirare nei villaggi.

Parco Nazionale dei Lençois Maranhenses in Brasile. Il parco attira per il suo sistema di dune costiere dai contrati pazzeschi ed è  proprio l’interazione tra la sabbia del deserto e le acque dell’Oceano che hanno permesso la creazione di uno scenario unico nel suo genere che il parco è stato inserito nella lista. Il mosaico di dune e lagune, che si formano soprattutto da maggio a settembre, si estende per circa 1550 km².

The Flow Country, Regno Unito. Si tratta di quella regione del Paese che protegge i più grandi ecosistemi di torbiere esistenti in Europa. Il sito si trova nella Highland scozzesi ed è considerato il più eccezionale paesaggio paludoso ad accumulo attivo che si forma ormai da 9mila anni.

Le torri di sabbia del deserto Badain Jaran in Cina. Il sito si trova nella regione autonoma della Mongolia e ha un territorio caratterizzato da iper-aridismo nonostante l’abbondanza di laghi interdunali dal fascino eccezionale.

Grotta di Vjetrenica in Bosnia Erzegovina. Chiamata anche grotta del vento si tratta di uno dei siti del genere più grandi del Paese oltre che ospitare uno dei più grandi hotspot di biodiversità sottoterra, con circa 200 specie presenti di 37 scoperte e descritte per la prima volta proprio qui.

Costa del Mar Giallo-Golfo di Bohai in Cina. È questo il sito UNESCO già riconosciuto ma che è stato allargato; si tratta di un vero e proprio santuario per gli uccelli migratori, ragion per cui si è deciso di estendere la territorialità del sito così da proteggere un’area più grande e, di conseguenza, anche le specie che la abitano o arrivano di passaggio.