In un’ottica zero waste riciclare i rifiuti può essere un’idea per inquinare di meno, ad esempio con qualche idea su come usare le scatolette di tonno.
Quando si parla di zero waste si fa riferimento allo stile di vita prescelto da coloro che decidono di produrre meno rifiuti possibile, ovviamente in un’ottica antispreco e di salvaguardia del pianeta. A quanti, in effetti, sarà capitato di ritrovarsi a guardare le buste della spazzatura o le confezioni dei prodotti da supermercato e non pensando all’enorme spreco di materiale dei packaging?
Optare per uno stile di vita zero waste, tuttavia, non è facile. Si tratta di un processo che necessita di tempo e mezzi a disposizione, di consapevolezza e gestione domestica di un certo tipo. Un’alternativa di mezzo potrebbe però essere quella di imparare a riciclare i rifiuti. Non solo dividendoli per tipologia prima di disfarsene, ma riutilizzando le confezioni dei prodotti ad esempio per abbellire la casa.
Scatolette di tonno o oggetti per la casa?
Prendiamo ad esempio le scatole di latta, in particolare le scatolette di tonno. Queste confezioni, composte in gran parte di alluminio, possono essere smaltite con plastica e metallo, oppure essere riutilizzate per comporre oggetti di arredo o di uso comune. Alcuni esempi sono portaoggetti, puntaspilli, piccoli orologi. Ma anche scacciapensieri, supporti per lampadari, porta candele, bomboniere e via dicendo.
L’arte del riciclo è, per l’appunto, un’arte, con la quale dare libero sfogo alla propria fantasia e al proprio spirito creativo. Riciclando le scatolette di tonno si potrà raggiungere un duplice scopo, inoltre: da una parte evitare di buttare confezioni perfettamente nuove, destinate al lungo iter del riciclo, dall’altra evitare di acquistare nuovi oggetti da mettere in casa creandone noi di unici e fantasiosi.
Tonno in scatola: bisogna ricordarsi di smaltire l’olio nel modo giusto
Quando si decide di riciclare le scatolette di tonno, infine, è bene ricordare che l’olio contenuto all’interno delle confezioni non deve essere buttato nel lavandino. Ma anzi smaltito a parte tramite appositi contenitori per rifiuti speciali, come nel caso dell’olio per le fritture.