Una nuova scoperta (a dir poco esilarante) vede al centro l’idrogeno giallo: vediamo di quale innovazione è stato reso protagonista.
Negli Stati Uniti è stato scoperto l’idrogeno giallo e questo potrebbe determinare uno stravolgimento dei processi di produzione dell’energia. Si tratterebbe di un nuovo metodo ecologico e privo di emissioni di gas serra: significherebbe poter generare energia in un modo del tutto nuovo e più sostenibile rispetto al classico idrogeno verde o all’idrogeno blu.
Quello che abbiamo nominato “idrogeno giallo”, consiste nell’idrogeno fotochimico (vedi la differenza con l’idrogeno termochimico solare), generato attraverso una reazione di fotocatalisi che si ottiene con una scissione dell’acqua. Vengono utilizzati l’energia solare e i catalizzatori manipolati per separare le molecole dell’acqua in idrogeno e ossigeno. Questa forma di idrogeno è la versione gialla, la quale differisce dalle altre in quanto in fase di produzione non viene utilizzata energia fossile e non si ha impatto negativo diretto sul clima attraverso l’emissione di gas serra. L’idrogeno giallo appare molto simile a quello arancione, tuttavia la principale differenza sta nel fatto che non dipende dalle acque reflue.
Idrogeno giallo, perché siamo davanti a un punto di svolta
Rispetto alle altre tipologie di idrogeno, quello giallo già presenta diversi vantaggi: si tratta di una fonte di energia ecologica che, nella sua produzione, non emette gas serra né utilizza energia fossile; stando ai primi studi, l’efficienza della conversione energetica potrebbe raggiungere il 19%; può essere generato anche su piccola scala utilizzando materiali semplici ed economici e permettendo una produzione decentralizzata.
In ogni caso, non mancano delle sfide: si tratta di un procedimento non ancora ottimizzato e raffinato, pertanto si rendono necessarie ulteriori ricerche ed esperimenti per migliorare i risultati e la loro applicazione pratica; alcuni fotocatalizzatori utilizzati possono essere costosi e con un tempo d’utilizzo limitato; la sua attuale produzione è inferiore a metodi come la riforma del metano con vapore o elettrolisi.
Nonostante le difficoltà iniziali, ci sono comunque dei progetti in corso negli Stati Uniti che si pongono l’obiettivo di esplorare il potenziale della produzione di idrogeno giallo: ad esempio, il National Renewable Energy Laboratory (NREL), sta lavorando sulla scissione dell’acqua per fotocatalisi e sta progettando diversi prototipi; l’Università del Colorado Boulder sta sviluppando nuovi materiali fotocatalizzatori per ottenere soluzioni più economiche rispetto ai materiali utilizzati attualmente; l’Università della California Berkeley sta studiando le fotosintesi artificiali.