Secondo la Coldiretti il batterio killer ha già messo in crisi il settore agroalimentare. Ipotizzare dei pericoli connessi anche alla contaminazione dell’acqua potabile vorrebbe dire accentuare le conseguenze di una psicosi già diffusa. C’è anche chi ha ipotizzato che il batterio killer potrebbe essere un atto di bioterrorismo. In ogni caso gli esperti hanno chiarito che non ci possono essere conseguenze sull’acqua potabile.
I risultati delle analisi sui campioni d’acqua che sono stati per prelevati dal ruscello hanno messo in evidenza che probabilmente il batterio killer è arrivato nel ruscello attraverso gli impianti di depurazione. L’unica accortezza è da riservare alle aziende agricole, che dovrebbero evitare di irrigare le coltivazioni con l’acqua prelevata dal fiumiciattolo. Le autorità hanno badato anche ad evitare che vengano messi sul commercio i prodotti agricoli che già sono stati innaffiati con le acque contaminate dall’Escherichia coli.
A causa del batterio killer i consumi di frutta e verdura sono in calo e si vuole evitare assolutamente di peggiorare la situazione che già è difficile da affrontare, se consideriamo i numerosi danni economici riportati dall’agricoltura.
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