Il batterio killer potrebbe avere una correlazione con l’agricoltura biologica, a scatenare quella che ben presto si è trasformata in una vera e propria polemica è stato Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, il quale ha fatto presenti alcuni dubbi al riguardo. Subito si sono fatte sentire le reazioni alla questione, che ha sollevato parecchie polemiche, anche perché ha coinvolto un settore in ampia espansione, come quello dei prodotti biologici. È giusto comunque che i consumatori non abbiano le idee confuse al riguardo.
A causa del batterio killer i consumi di frutta e verdura sono in calo, quindi è inutile alimentare allarmismi. A questo proposito molto significative sono le parole pronunciate da Andrea Ferrante, presidente nazionale dell’Associazione Italiana per l’Agricoltura Biologica:
Siamo stufi di questo gioco al massacro con dichiarazioni fondate sul nulla, la sicurezza alimentare è in cima alla nostra attenzione e non possiamo accettare che affermazioni fondate sull’ignoranza continuino a provocare ingiustificati allarmi e criminalizzazione di un intero settore, oltre che incidere sui consumi alimentari.
Per colpa del batterio killer i supermercati italiani zoppicano, mentre gli esperti del settore assicurano che il batterio killer non ha nulla a che fare con l’agricoltura biologica. Il problema invece potrebbe essere dovuto più che altro all’acqua utilizzata nel processo di manipolazione delle sementi.
È comunque importante ricordare che le aziende biologiche possono contare su un’apposita certificazione rilasciata in seguito a specifici controlli. Quindi non ci dovrebbero essere perplessità in tema di sicurezza alimentare.
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