Il cane del vicino è troppo esuberante e combina guai: chi paga i danni?

Cosa succede quando il cane del vicino causa danni o particolari disturbi agli inquilini del pazzo? Come possono agire questi? Ecco cosa dice la legge.

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Se il cane provoca danni in condominio i conduttori possono agire (Ecoo.it)

Il regolamenti condominiali non possono più impedire ai singoli conduttori di non prendere in casa animali domestici. Questo però non vuol dire che si possa andare a briglia sciolta, nel senso che quando un nucleo familiare decide di prendere un animale, cane gatto coniglio e così via, deve comunque rispettare delle regole.

Per carattere, stazza e indole gli animali che potrebbero creare più conflitto con gli altri inquilini del palazzo sono i cani; come sappiamo il loro abbaiare per quanto naturale che sia può essere davvero molto rumoroso e in alcuni casi arrivare ad essere così costante, magari anche nelle ore della notte, da dare fastidio agli altri condomini. In questo caso specifico, ad esempio, i proprietari dei cani devono stare attenti e imparare ad addestrare il proprio cane perché l’alternativa potrebbe essere il pagamento di una multa anche molto salata. Allo stesso modo, un cane molto irrequieto potrebbe causare danni all’edificio, banalmente anche scavare buche nel giardino condominiale può considerarsi danno, e in quel caso come fare? Contro chi possono agire i condomini? Chi risarcisce il danno? Su questo la legge è molto chiara e fa precise distinzioni.

Il cane provoca danni in condominio, ma non sempre a risponderne è il proprietario

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Non è sempre il proprietario del cane a rispondere dei danni (Ecoo.it)

Quando un cane provoca danni non lo fa con l’intenzione di farlo, non può sapere che scavare buche o sporcare in giro per le scale può provocare un danno ad altre persone, anche perché il danno come concetto e come atto fattuale è stabilito dagli uomini. Ovviamente se però il cane provoca danni ad altre persone in linea generale a risponderne è il proprietario; questo lo stabilisce il codice civile all’art. 2052 il quale sancisce esplicitamente che è il proprietario a rispondere dei danni provocati dal suo animale (quindi non parliamo solo di cani).

C’è però un ma all’interno dello stesso articolo ovvero che il proprietario risponde dei danni a meno che l’animale non sia stato affidato ad altra persona. In questo caso il responsabile di eventuali pregiudizi è il custode dell’animale. Quello che fa la legge, quindi, è il riconoscimento di una responsabilità oggettiva dei proprietari che rispondo delle azioni malevoli dei propri animali anche qualora siano smarriti o fuggiti; se però la custodia materia, effettiva, dell’animale è affidata ad un soggetto terzo è questo che risponde danni in quanto è venuta meno la sua responsabilità di vigilante -il che vuol dire ad esempio che bisogna fare particolare attenzione a lasciare il cane libero negli spazi comuni.

Tutto questo si tramuta anche nell’eventualità in cui il cane si trovi in un contesto di condominio; se provoca danni i condomini possono rivalersi sul suo proprietario o eventualmente sulla persona a cui è stato affidato l’animale.

In quali casi non si può chiedere il risarcimento per danni provocati dall’animale

La legge prevede una sola fattispecie in questo senso; il proprietario o il custode del cane sono esenti da responsabilità solo nel caso in cui si creino le circostanze del caso fortuito e cioè un evento imprevedibile e inevitabile per cui è stato impossibile custodire il cane.