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Il disastro della Marmolada, un evento ‘imprevedibile’

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Alla fine dell’inchiesta per il disastro che ha causato 11 vittime e 8 feriti, si è deciso che il crollo del ghiacciaio della Marmolada non poteva essere previsto.

ghiacciaio della Marmolata incidente 3 luglio
Marmolada dopo la frana del ghiaccio (Foto da Wikipedia – Canva) – Ecoo.it

Era il 3 luglio del 2022. Quasi un anno fa. Numerosi escursionisti si trovavano in cordata per scalare uno dei ghiacciai perenni più noti d’Italia, quello della Marmolada. Difatti anche in estate lì è presente del ghiaccio, data l’altitudine e la sua formazione. Si ricorda che il 2022 è stata una delle estati con maggiori picchi di caldo tra luglio ed agosto.

Quando si parla disastri ambientali ci si riferisce principalmente a quelli determinati dall’attività umana, che di conseguenza creano uno squilibrio importante all’ecologia. In questo caso, si tratta di disastro ambientale, anche se alla fine l’inchiesta ha deciso di non andare avanti con nessuna imputazione di omicidio colposo. Il disastro ambientale è insito nell’aumento delle temperature fuori controllo, e dunque nella compromissione irreversibile del ghiacciaio perenne della Marmolada.

Disastro della Marmolada, i giorni precedenti

Le autorità hanno aperto un’inchiesta per determinare se ci fossero delle responsabilità sul decesso delle 11 persone e il ferimento di altre 8. L’imputazione poteva essere di omicidio colposo e il caso in cui l’evento poteva essere considerato prevedibile, e dunque la tragedia evitabile. Quel 3 luglio due cordate di escursionisti si trovavano a scalare il ghiacciaio della Marmolada. Due sopravvissuti raccontarono di aver visto scendere dal cielo blocchi di ghiaccio grandi come camper.

Ghiacciai (Foto da Canva) – Ecoo.it

I soccorsi iniziarono immediatamente, nonostante le difficoltà per i soccorritori di raggiungere la zona del ghiacciaio che si stava sciogliendo. Furono utilizzati anche dei droni come ausilio nelle ricerche dei dispersi, che inizialmente dovevano essere una quindicina. Nella prima giornata furono trovati i corpi delle prime cinque persone. Che furono difficili da identificare data la rovinosa caduta di 500 metri del vuoto e le ferite riportate dall’impatto con i blocchi di ghiaccio. Alle 21 di sera nello stesso giorno si interruppero le ricerche per riprendere durante la notte grazie a unità di soccorso provenienti da fuori la regione. Il presidente della Repubblica, il presidente del Consiglio, il presidente della regione e dei comuni che interessavano l’area della Marmolada che ha subito il crollo, si recarono in loco per indire delle conferenze stampa ed essere testimoni diretti dell’accaduto.

È stato davvero un evento imprevedibile?

Ghiacciai (Foto da Canva) – Ecoo.it

Il giorno successivo il crollo del ghiacciaio della Marmolada sono stati identificati tutti gli escursionisti deceduti. Si trattava di 11 persone, di cui nove italiani e alpinisti cechi. Dei nove italiani due erano guide alpine e altri sette o un gruppo di escursionisti di origine vicentina. Al termine dell’inchiesta non ci furono inquisiti per omicidio colposo. Tuttavia non si può trascurare il fatto che nei giorni precedenti, La Marmolada aveva registrato la punta di maggior caldo più alta dall’inizio delle rilevazioni, 10°c.

Anche prendendo per buona l’assenza di prevedibilità della frana del ghiacciaio, non si può trascurare il fatto che l’attività antropica, con il conseguente aumento delle temperature, ha contribuito non poco all’esito tragico della vicenda. Lo scioglimento dei ghiacciai è un fenomeno in atto da parecchi decenni, e oltre all’evento drammatico del 3 luglio, la perdita di una fetta della Marmolada è senza dubbio un danno ecologico impressionante per tutta quella zona. Dunque non i diretti interessati della regione o del comune devono salire sul banco degli imputati, ma tutti coloro che quotidianamente contribuiscono a consumi senza criterio che generano l’aumento delle temperature e eventi catastrofici come quello del 3 luglio 2022.

Giulia Borraccino

Sono nata e cresciuta a Roma. Laureata in Comunicazione con specializzazione in semiotica testuale, nel tempo mi sono appassionata all'approfondimento dei temi ambientalisti ed al giornalismo d'inchiesta. Amo l'arte in tutte le sue sfaccettature.

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