È solo momentaneo il fermo pesca ora attuato nel mare Adriatico, ma nonostante questo le associazioni ittiche sono ugualmente preoccupate: dopo il principale mare d’Italia, infatti, sarà la volta dello Ionio e del Tirreno. Il blocco, in linea con le disposizioni europee, serve soprattutto a dare modo alla popolazione marina di ripopolarsi.
Se la pesca nell’Adriatico sarà bloccata fino al 30 settembre, il tratto successivo vedrà lo stop imposto fino alla fine di ottobre. Per continuare nella strategia di tutela dell’ambiente e nella crescita degli animali marini, però, il ritorno alla pesca in mare sarà molto graduale: non si potrà, ad esempio, pescare nel week-end nelle otto settimane successive. Se i rischi per i fondali marini e per gli animali del mare sono così scongiurati, lo stesso non si può dire per le nostre tavole -dove potremmo trovare non un fresco pesce di mare, bensì surgelato o non proveniente dal nostro bel mare italiano– e per i lavoratori, per i quali i sindacati richiedono un incontro con il Governo per prevedere sostegni e agevolazioni.
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