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Il Pentagono lo ammette: la stanno avvelenando

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È proprio di questi giorni l’ammissione, da parte del Pentagono, dell’avvelenamento delle acque, che sta causano una serie di danni.

L'edificio governativo Pentagono
L’edificio governativo Pentagono USA (Ecoo.it)

Alla fine, il Pentagono è stato costretto ad ammettere il fattaccio, ossia la responsabilità dell’avvelenamento delle acque in varie zone degli Stati Uniti. La causa è da amputare alle centinaia di basi militari sparse per il paese, le quali causano inquinamento di riserve di acqua circostanti, sversando PFAS, temute sostanze che incidono sulla qualità dell’ambiente, annientano la vita dell’ecosistema e causano gravi problemi di salute.

Sono definite “sostanze chimiche eterne”, perché sono in grado di persistere nell’ambiente per migliaia di anni. I PFAS sono pericolosissimi, e in Italia lo sappiamo bene, dato che un’area del Veneto è completamente a rischio. Queste sono stante non si degradano negli anni, e comportano una serie di gravissimi problemi ambientali. Secondo i dati forniti da un’inchiesta condotta dal Dipartimento della Difesa statunitense, 245 basi militari su 275 rilasciano queste sostanze chimiche.

Avvelenamento delle acque in tutti gli Stati Uniti, Pentagono ammette le colpe

Assurda moria di pesci in un fiume (Ecoo.it)

La quasi totalità delle basi miliari americani, chi più chi meno, emetterebbe nell’ambiente i PFAS (sostanze perfluorurate e polifluorurate), contaminando le falde acquifere, quindi compromettendo l’acqua potabile in milioni di abitazioni. Senza contare i danni all’ambiente, con le acque che arrivano dritte ai fiumi e ai mari, inquinando tutto. Intere comunità denunciano il fatto, e non è la prima volta.

Ci sono voluti anni e un’indagine del Dipartimento della Difesa per fornire il nome del colpevole, dopo che intere comunità lamentavano da tempo l’impossibilità di utilizzare acqua potabile nelle case, senza contare i casi di patologie e di malattie tra i cittadini e tra gli animali. Tuttavia, nonostante la gravità della situazione, tante domande restano ancora oggi senza risposta.

Non si sa ancora nulla dei livelli di pericolosità delle acque, e la popolazione non sa come comportarsi. Ormai sono pochi i cittadini che bevono acqua dal rubinetto, preferendo acquistare acqua in bottiglia. I PFAS sono sostanze chimiche utilizzate nelle industrie, per rendere i prodotti resistenti al calore, all’acqua e alle macchie, ma sono fortemente tossiche.

La pericolosità di PFAS, le sostanze inquinanti presenti ovunque

Varie ricerche hanno messo in relazione i PFAS con l’insorgenza di diverse malattie, tra cui malformazioni alla nascita, problemi al feto e tumori. Quasi la metà dell’acqua che arriva ai rubinetti negli Stati Uniti è contaminata. Soltanto ora si sa che una parte, se non la maggior parte, delle colpe è delle basi militari presenti su tutto il territorio.

Queste pericolose sostanze, purtroppo, si trovano ovunque, anche in Europa, e ci stiamo a contatto tutti i giorni. Ad esempio, sono presenti nelle pentole antiaderenti, nell’abbigliamento, negli imballaggi alimentari e non, nei pesticidi, e appunto nell’acqua. Il corpo umano può espellere naturalmente i PFAS. Si deve bere tanta acqua pulita e seguire una dieta equilibrata, certo, ciò richiede tempo ed è sempre meglio non venire a contatto con tali sostanze.

Anche in Italia abbiamo problemi di PFAS, come in Veneto, ma anche in Piemonte, con il fiume Po contaminato, nella zona di Alessandria. Come sottolinea Legambiente, la zona più soggetta a inquinamento è compresa tra le province di Vicenza, Verona e Padova, comprendendo una popolazione di circa 300 mila abitanti. Sono oltre 30 i Comuni alle prese con questi problemi di acqua potabile.

Cerasi Andrea

Romano, laureato in Lettere all'Università La Sapienza di Roma, è autore di romanzi e saggi. Appassionato di ambiente e di sostenibilità, amante della natura e degli animali.

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