Bisogna specificare che i girini, in presenza dei predatori, sono in grado di sviluppare alcune caratteristiche corporee, come ad esempio la grandezza della coda, per migliorare le possibilità di fuga. Così infatti è stato anche per i girini che si trovavano nelle vasche.
Ma ciò che è risultato più curioso è il fatto che tutti questi effetti sono stati potenziati dal pesticida. Quest’ultimo infatti rendeva i girini e le loro code molto più grandi rispetto alle normali proporzioni assunte in presenza di predatori.
Si andava oltre quindi la consueta risposta adattiva degli animali. A questo proposito il professor Relyea ha fatto notare: “Gli erbicidi non sono destinati a incidere sugli animali, ma abbiamo appreso che possono avere una gamma di effetti sorprendenti modificando il lavoro degli ormoni degli animali.”
Tutto questo non può non presentare delle conseguenze anche sulla salute degli uomini, i quali rientrano a pieno titolo nella catena alimentare. D’altronde non vanno nemmeno trascurati i danni che possono derivare per i processi naturali, fortemente alterati dall’intervento chimico dei pesticidi.
La diretta imputata è intanto la multinazionale Monsanto, che sta affrontando una serie di diatribe giudiziarie in ogni parte del mondo a causa del suo erbicida, nonostante più volte l’azienda abbia dichiarato di voler investire sull’agricoltura sostenibile.
Evidentemente c’è qualcosa che non va e come al solito a rimetterci sono l’ambiente e gli animali che fanno parte di un unico grande ecosistema. Un altro tassello si aggiunge alla comprensione dei danni determinati dall’utilizzo delle sostanze chimiche nell’ambito dell’agricoltura.
Il segreto per un futuro ecocompatibile risiede nel basarsi di più sulla natura e sul rispetto di essa.
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