Il rischio frane e il territorio inondabile in Liguria rappresentano una situazione preoccupante. Gli esperti fanno notare che il territorio a rischio inondazione in Liguria è pari al 3% del territorio totale. La percentuale sembra far pensare ad una quantità ridotta, in realtà bisogna tenere in considerazione che in questa percentuale di territorio vive il 50% della popolazione. Una cifra che non può passare indifferente. Non bisogna dimenticare che nel bacino del Magra sette persone su 10 hanno la casa in zone sottoposte al rischio alluvioni.
Di fronte a questi dati non si può che restare stupiti e non si può fare altro che cercare di correre ai ripari, per evitare conseguenze gravi. Lo stato del territorio in Italia per quanto riguarda il rischio idrogeologico non fornisce dati confortanti. In particolare la Liguria sembra essere nell’occhio del ciclone. Ma qualcosa si potrebbe fare, anche se nessuno sa esattamente che cosa.
Eppure basterebbe partire da un’attenta e approfondita analisi delle condizioni del territorio. Qualcosa sembra muoversi in questo senso. Fa notare l’assessore regionale all’ambiente e alla protezione civile Renata Briano:
“Questi dati sono noti agli enti. I piani di bacino sono in via di attuazione, con una scala di priorità determinata dalla quantità di popolazione a rischio (è il motivo per esempio che ha determinato la precedenza agli interventi sul Bisagno), mentre i finanziamenti diretti della Protezione Civile vanno con priorità alle zone dove si sono registrati danni alluvionali. È il caso degli argini bassi del Magra.”
Di certo però si potrebbe fare di più e in questo senso la tempestività dell’intervento non è affatto un elemento secondario.
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