Il vostro cane può soffrire di gastroenterite virale: i sintomi da tenere sotto controllo

La parvovirosi del cane, detta anche gastroenterite canina, è una patologia grave e pericolosa, importante da riconoscere ai primi sintomi.

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Cucciolo di cane controllato dal veterinario (Ecoo.it)

Il termine è parvovirosi canina, chiamata generalmente gastroenterite del cane, una patologia virale grave e molto pericolosa che deve essere riconosciuta ai primi sintomi. In particolare, è abbastanza diffusa tra i cuccioli di cane, oppure nei cani adulti ma non vaccinati. Anche se il termine gastroenterite non è sinonimo di parvovirosi, spesso viene associato a questa malattia.

In realtà, esistono diversi tipi di gastroenterite canina, perciò se il cane ha vomito o diarrea, non è detto che sia affetto da parvovirosi. Dunque, non occorre andare subito nel panico, poiché il cane potrebbe avere una semplice infiammazione dello stomaco che passa nel giro di qualche giorno. Tuttavia, in caso di sofferenza dell’animale, è importante prestare attenzione alla sintomatologia.

Parvovirosi canina, quali sono i sintomi che possono indicare questa grave patologia e come intervenire

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Veterinario controlla cane (Ecoo.it)

La parvovirosi, a differenza della comune infiammazione di stomaco e intestino, determinata dalla comune gastroenterite, è causata dal virus Parvovirus. Si tratta di una grave malattia infettiva e molto contagiosa. Molti veterinari la definiscono gastroenterite emorragica del cane, e tende a colpire soprattutto cuccioli e cani adulti non vaccinati.

Questa malattia è letale, i cuccioli colpiti non sempre sopravvivono, per questo motivo è essenziale intervenire tempestivamente, oppure prevenirla attraverso la vaccinazione. Il virus responsabile, come accennato, è il Parvovirus CPV-2, molto resistente e che persiste per mesi. Questo si trasmette tramite contatto diretto, oppure tramite contatto indiretto, cioè se un animale beve o mangia dalla stessa ciotola di un altro esemplare infetto.

E ancora, tramite infezione transuterina, ma anche l’uomo può essere veicolo indiretto, magari quando accarezza un cane infetto e poi contatta un cane sano. Dunque, occorre fare molta attenzione, poiché il virus entra nel corpo del cane tramite naso, orecchie e bocca, passando per il sangue e arrivando fino all’intestino, causando poi vomito e diarrea. Cane che ha spesso la tosse: potrebbero nascondersi queste malattie.

I sintomi della parvovirosi, l’infezione resta contagiosa per mesi

Il virus viene espulso dalle feci, dopo aver raggiunto il suo picco, che ha durata anche di una settimana. In questa settimana, però, questo provoca leucopenia e linfopenia, rischiando di portare alla morte l’animale. La guarigione è difficile e molto lenta, tanto che un cucciolo, curato con medicine e assistito dai veterinari, può impiegare anche diverse settimane per una completa guarigione.

Il virus resta presente nelle feci anche per diversi mesi, ed è fondamentale isolare il soggetto infetto dagli altri eventuali cani sani. Gli anticorpi si sviluppano a distanza di una settimana dal contagio, anche se raggiungono il massimo della loro attività dopo due settimane. Dunque, si tratta di un’infezione molto delicata e dalle lunghe tempistiche. I cibi che possono uccidere il tuo cane: la lista completa.

La parvovirosi canina non contagia l’uomo, perciò possiamo stare tranquilli, ma è importante intervenire in tempo, portando il cane dal veterinario alle prime avvisaglie. Tra i sintomi più comuni dell’infezione troviamo la gastroenterite, quindi vomito, diarrea, debolezza, depressione, disidratazione, il cane non mangia e non beve, è apatico e disidratato. Diabete nel cane: sintomi, alimentazione e terapie possibili.

Parvovirosi cane, tasso di mortalità elevatissimo, come comportarsi e le cure da seguire

Non bisogna mai sottovalutare questi sintomi, perché la malattia ha un tasso di mortalità elevatissimo. Sono pochi i cuccioli che riescono a sopravvivere, e gran parte di quelli che sopravvive sviluppa poi problemi intestinali cronici. Per confermare la presenza del virus occorre sottoporre il proprio cane ad analisi del sangue e test anticorpali. 5 consigli utili per educare un cucciolo di cane.

Il problema è che non esiste una terapia specifica per la parvovirosi, i veterinari possono limitarsi a prescrivere antibiotici per bloccare il virus, e farmaci generali per i problemi intestinali. Risultati positivi sono l’utilizzo di interferone omega felino, da usare nei primi giorni. Se il cane sopravvive e guarisce, è importante ricordare che il virus può restare nell’ambiente anche per diversi mesi, perciò occorre fare attenzione agli altri animali. Il cane può trasmettere queste 3 malattie all’uomo.

Un cane vaccinato può essere contaminato, anche se in una percentuale molto bassa. Il rischio comunque c’è sempre, anche se il vaccino garantisce l’indebolimento del virus e quindi un rischio di mortalità decisamente inferiore. Vaccinare regolarmente i propri cani è importantissimo per prevenire problemi del genere. Vuoi prendere un cane e sei indeciso? Scegli il migliore di taglia media e più facile da gestire.