L’Italia riesce a consumare più del doppio dell’energia rispetto alla Germania e il triplo della Gran Bretagna, dell’Olanda e dell’Irlanda. E non si tratta soltanto di un danno economico, ma di conseguenze anche per la sostenibilità ambientale.
Non si può infatti non pensare all’inquinamento luminoso e all’aumento dell’inquinamento determinato dallo spreco energetico. Interviene sulla questione CieloBuio, l’associazione che si adopera per la difesa del cielo notturno e per la salvaguardia ambientale dall’inquinamento luminoso.
Sul sito dell’associazione si può leggere che per il nostro Paese la situazione sembra davvero paradossale, anche perché l’Italia non può contare sull’autoproduzione di materie prime per produrre energia elettrica. Nonostante questo gli sprechi nel campo dell’illuminazione pubblica non si contano.
I militanti di CieloBuio hanno presentato al Governo i risultati di uno studio che sottolineano gli sprechi energetici e che vogliono trovare delle soluzioni ad una questione insostenibile. In particolare si dovrebbe ridurre in modo razionale il consumo di energia.
Una strategia utile in questo senso sarebbe lo spegnimento degli impianti di illuminazione pubblica che si trovano oltre il limite urbano delle città oppure lo spegnimento dell’illuminazione dei monumenti dopo le 23.
CieloBuio propone altre soluzioni, come per esempio l’adozione di riduttori di flusso e di piani per l’efficienza energetica, cercando di annullare le emissioni di luce. Ridurre gli sprechi in campo energetico è un modo per affrontare anche l’attuale crisi economica che il nostro Paese sta attraversando, con un’attenzione privilegiata all’ambiente, in vista di un impatto ambientale ridotto e di un mondo in generale più ecocompatibile.
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