L’impatto ambientale delle attività umane sulle Alpi sarebbe ingente, ecco perché si è deciso di dare il via alla rimozione di tutte quelle barriere frutto dell’antropizzazione dell’ambiente naturale, in modo che la flora e la fauna dell’ambiente alpino non incontrino difficoltà e che non vengano messi in crisi gli equilibri naturali su cui si basa un intero ecosistema. Riferendosi alle barriere, si intende prestare attenzione alle strade, alle ferrovie, alle gallerie, agli impianti turistici, alle dighe e a tutto ciò che l’uomo ha costruito artificialmente. Anche l’Italia è interessata.
La questione è stata oggetto di un’ampia analisi nell’ambito di un progetto che ha coinvolto la collaborazione di 16 istituzioni a carattere anche internazionale, per cercare di comprendere quale sia la soluzione migliore da attuare in vista della sostenibilità ambientale. In effetti non bisogna dimenticare che lungo l’arco alpino esistono percorsi naturali che rischiano di essere messi in pericolo dagli interventi dell’uomo e quindi dalla mancata conservazione degli habitat naturali.
Si tratta di elaborare, in termini di impatto ambientale, definizioni e regole per vivere a impatto zero e di coniugare sul problema anche i sistemi legislativi propri dei diversi Paesi che si affacciano sulle Alpi. Si è arrivati a mettere a punto una mappa dei percorsi da sottoporre a tutela ambientale nell’ambito di una pianificazione territoriale ecocompatibile.
Si è parlato spesso di autosufficienza energetica delle Alpi in vista della tutela ambientale e lo stesso si è fatto per ciò che concerne, in tema di architettura sostenibile, le strutture a basso impatto ambientale sulle Alpi. Non ci resta che aspettare altri risultati concreti.
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