Chi crede che l’alimentazione sostenibile sia attuabile solo nel 2050, dovrebbe ricredersi di fronte all’operato degli chef che si dedicano al riciclo e al riutilizzo dei cibi, mettendo a punto piatti gustosi e fantasiosi, come i contorni con le foglie di cavolfiore o la buccia dell’anguria sottaceto. E non si tratta nemmeno, in tema di alimentazione sostenibile, di ricorrere al frigo contro gli sprechi alimentari, un prodotto altamente tecnologico ideato appositamente a questo fine.
Si tratta semplicemente di applicare il buon senso, tenendo presente che, in termini di sostenibilità ambientale, i consumi spesso si rivelano insostenibili per la Terra. La nuova tendenza ha dato luogo anche ad iniziative di sensibilizzazione ambientale sull’argomento, portando anche alla formazione di gruppi di acquisto solidali, che si basano sul ricorso di prodotti locali per evitare emissioni, inquinamento dell’aria e salvaguardia dell’ecosistema.
La conservazione ambientale quindi tenuta al primo posto nell’ambito di un impatto ambientale basato su regole e definizioni per vivere a impatto zero anche in cucina.
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