Un impianto fotovoltaico installato a terra necessita di molto spazio e il suolo, dove viene realizzato, deve possedere caratteristiche specifiche: vediamo quali nel dettaglio
La transizione energetica ha di fatto incentivato e spinto sulle energie rinnovabili al fine di ridurre le emissioni di Co2 nell’atmosfera. La decarbonizzazione del Pianeta si basa proprio sullo sfruttamento delle fonti di energia rinnovabile e sulle tecnologie ad esse collegate. I paesi hanno quindi sviluppato e installato impianti di produzione di energia pulita come i fotovoltaici o gli eolici, nell’ottica di arrivare al Net-Zero entro il 2050.
In particolar modo si è visto un significativo incremento delle realizzazioni di impianti fotovoltaici, soluzione conveniente ed economica per produrre energia elettrica per ogni tipologia di struttura e di edificio. In genere questa tecnologia viene installata sui tetti e sulle coperture di strutture e abitazioni, sfruttando la pendenza delle falde per la migliore esposizione solare possibile. Il fotovoltaico può essere realizzato anche a terra su suoli che rispettino alcune caratteristiche morfologiche e di estensione.
Realizzare un impianto fotovoltaico a terra impone una valutazione delle caratteristiche morfologiche del suolo interessato dall’installazione. La tipologia di terreno più consona è quella riferibile ai terreni ad uso agricolo specifico di semina o a uso di pascolo. Diverso invece il discorso per quanto riguarda quei terreni che vengono utilizzati per le vigne e per gli alberi da frutto che necessitano preventivamente di lavori di espianto, procedendo anche a una valutazione di perizia agraria. Sconsigliati invece i terreni rocciosi, montuosi o con la presenza di macchia mediterranea.
Altro elemento determinante nella scelta del suolo è la sua pendenza in funzione dell’esposizione a sud, più corretta rispetto ai raggi solari. Inoltre la pendenza non deve essere eccessiva per non compromettere l’installazione stessa dei moduli. Da tenere in considerazione anche la distanza che intercorre tra l’impianto fotovoltaico e la cabina elettrica alla quale si allaccia la rete nazionale, preferendo al massimo di rientrare in un raggio di 5 Km.
Le autorizzazioni necessarie per l’installazione di un impianto fotovoltaico a terra devono rispettare i cosiddetti Piani paesaggistici regionali, che possono imporre vincoli tali da impedirne la realizzazione. Per quanto concerne le aree comunali l’installazione dell’impianto è subordinata all’ottenimento delle autorizzazioni del Comune di riferimento e alla disponibilità dei residenti della zona nella valutazione dell‘impatto ambientale e della convenienza economica.
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