Le storie delle isole che nascono all’improvviso sono molte e tutte interessanti e suggestive: di seguito vediamo una bella panoramica di alcuni di questi fenomeni naturali tra i più clamorosi
La Terra, nella sua magnificenza, è sempre attiva e lo dimostra in molti frangenti, in ogni parte della sua composizione e a qualsiasi latitudine. I noti movimenti delle placche tettoniche, in cui è suddivisa la litosfera terrestre, con allontanamenti e avvicinamenti, spinte, fratture e comparsa di faglie, contraddistinguono il nostro Pianeta sin dalla sua formazione. Da questi movimenti si generano effetti e formazioni geologiche diverse ed eterogenee, ma tutte accompagnate da un’attività sismica. Catene montuose, vulcani, fosse oceaniche sono tutte espressioni dell‘attività terrestre che l’accompagna dalle sue origini lontanissime nel tempo, miliardi di anni fa.
Esistono una quarantina di placche, tra grandi e piccole, e il loro persistente movimento provoca da un lato la formazione di nuova crosta terrestre, dall’altro la sua distruzione, da qui la continua tensione che si accumula e periodicamente si rilascia, dando origine ai terremoti che si concentrano proprio sui margini delle zolle tettoniche. Alcuni di questi movimenti, all’interno della crosta terrestre, generano la risalita di massa rocciosa fusa, il cosiddetto magma, formatosi al di sotto che si palesa con le eruzioni vulcaniche. L’attività sismica e quella vulcanica determinano a volte degli incredibili e affascinanti fenomeni tutti da scoprire. la formazione di isole all’improvviso.
Può succedere a volte che all’improvviso si crei un’isola nel mezzo dell’oceano. Impossibile direte voi, ma in realtà accade più spesso di quanto si pensi. E’ il caso dell’isola comparsa nel cuore dell’Oceano Pacifico, denominata Hunga Tonga Ha’apai Hunga. L’atollo è sorto vicino all’arcipelago di Tonga ed è stata il prodotto imprevisto di un’eruzione vulcanica sottomarina, avvenuta a circa 1400 metri di profondità, dove si trova il vulcano sommerso Hunga.
Un violento flusso di cenere, roccia e vapore ne ha celato la silhouette di due chilometri quadrati per un pò di tempo, ma al suo diradarsi l’isola si è palesata sotto gli occhi di tutti. L’anno scorso l’isola Hunga Tonga è stata distrutta da un’altra eruzione vulcanica, ma i suoi sette anni di vita hanno consentito ai ricercatori di effettuare molti studi sugli organismi che ne formavano l’ecosistema inedito. E un’altra isola è spuntata nel 2021 nell‘arcipelago giapponese delle isole Ogasawara, situato nel mare delle Filippine, a seguito di un’eruzione vulcanica. Nel bel mezzo dell’oceano l’isola emersa a forma di ferro di cavallo, si trova a circa 1000 chilometri a sud di Tokio.
Esattamente come accadde molti anni fa, precisamente nel 1963, quando emerse, nelle medesime circostanze, un’isola a sud dell’Islanda, che venne chiamata Surtsey, ancora oggi luogo di ricerca scientifica molto importante. L’isola si è materializzata su un’estensione di 2,7 chilometri quadrati dopo un’eruzione vulcanica sottomarina, a circa 130 metri di profondità, durata ben tre anni. Questa straordinaria isola fu dichiarata riserva naturale ed è divenuta un sito di studio riservato ad un ristretto gruppo di scienziati super qualificati.
Nel 2008 l’Unesco l’ha dichiarata Patrimonio dell’Umanità proprio in funzione del suo enorme valore scientifico, dandole un più che giusto riconoscimento. Grazie all’immediata protezione il suo ecosistema è incontaminato, senza impatto umano, in piena evoluzione e rappresenta uno dei siti geologici più giovani del nostro Pianeta. All’inizio ci furono solo muschi e licheni, poi fiorì la “senape di mare”, seguita negli anni successivi da una settantina di specie vegetali. Comparvero gli uccelli, per nidificare e concimare la terra, le otarie, orche, cigni, oche e corvi. Oggi ci sono anche vermi, ragni, mosche, scarafaggi e zecche a comporre la fauna dell’isola. Una straordinaria occasione per osservare come si sviluppa la vita in questo incredibile angolo del Pianeta.
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