In Italia arriva la prima barca a vela totalmente ecologica

Targata ENEA  la prima barca a vela italiana dotata di propulsione elettrica e alimentata a idrogeno. Un prototipo totalmente ecologico quello realizzato dai ricercatori dell’ente

La prima barca a vela a idrogeno italiana
Barca Futura (Da Youtube)

Dalla ricerca sulla mobilità sostenibile emerge finalmente una novità. Si tratta della prima imbarcazione a vela italiana dotata di propulsione elettrica alimentata a idrogeno. È stata messa a punto dai ricercatori dell’ENEA, l’agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, in collaborazione con Lega Navale Italiana e le aziende Arco-FC e Linde Gas Italia.

Il suo nome è Futura e ha già navigato sul lago di Bracciano confermando l’efficacia e l’autonomia della sua propulsione ecologica. Qualche numero: lunga 6 metri, la barca a vela può accogliere fino a 3 passeggeri oltre allo skipper. Vediamo come funziona questa imbarcazione innovativa e quali sono le speranze degli scienziati dopo questo incoraggiante risultato.

Futura, come funziona il prototipo di barca a vela che apre la strada alla navigazione sostenibile in Italia

La prima barca a vela a idrogeno italiana
Barca Futura (Da Youtube)

Qual’è il principio su cui si basa il funzionamento di questa barca a vela? Il prototipo è costituito da una cella combustibile da 1 kW che trasforma l’idrogeno, immagazzinato in un’apposita bombola, in energia elettrica. Ciò comporta dunque un azzeramento delle emissioni per muovere la barca. In più, pannelli fotovoltaici collegati a una batteria ricaricabile, permettono di estendere l’autonomia di navigazione fino a 2 ore.

È un risultato ottenuto dal lavoro di squadra tra un team di ricercatori del Dipartimento Tecnologie Energetiche e Fonti Rinnovabili dell’ENEA e alcune aziende. La Linde Gas Italia, che ha anche messo a disposizione la bombola in modalità “vuoto a rendere” e la Arco-FC che ha fornito la cella a combustibile.

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“L’obiettivo di questo progetto è quello di promuovere la decarbonizzazione del settore nautico attraverso la sostituzione dei modelli tradizionali, alimentati da fonti fossili”, spiega Giulia Monteleone, responsabile della Divisione ENEA di Produzione, storage e utilizzo dell’energia. “Le potenzialità di questa tecnologia sono molte e consentono di esplorare diverse alternative per una navigazione green e sostenibile”.

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Il settore nautico infatti è considerato uno di quelli più impattanti dal punto di vista delle emissioni di anidride carbonica. Per questo motivo, la ricerca sul tema si sta concentrando sia sulla ricerca di un’efficienza energetica a basso impatto ambientale così come su materiali di costruzione più sostenibili.

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