Gli uffici ecosostenibili non rispondono solo all’esigenza di poter contare su un ambiente di lavoro più produttivo, ma si inquadrano nell’ambito di un progetto molto più ampio di sostenibilità ambientale, visto che puntare sulla riqualificazione ambientale degli uffici e degli edifici che li ospitano significa affermare un impatto ambientale ridotto, che non fa altro che andare a vantaggio della collettività. E mentre in altri Paesi, come ad esempio la Gran Bretagna, il concetto viene tenuto in grande considerazione, l’Italia sembra essere ancora indietro da questo punto di vista.
Lo sviluppo sostenibile prevede delle idee per un ufficio ecologico. E probabilmente la multinazionale delle assicurazioni Ergo a Milano ha compreso l’importanza della questione, perché rappresenta uno di quei casi di edilizia ecosostenibile ottenuta attraverso un preciso processo di recupero e di riqualificazione in un’ottica di tutela ambientale. Si calcola che in seguito agli interventi attuati dalla Ergo si sia avuta una riduzione delle emissioni di CO2 pari a 291 tonnellate l’anno.
Una cifra consistente, che ha fatto in modo che il caso si aggiudicasse anche un ambito premio internazionale, lo Zerofootprint re-skinning award. Il tutto agendo soprattutto nella garanzia di un più efficiente risparmio di energia per ridurre la bolletta.
Niccolò Aste, docente del dipartimento Best del Politecnico di Milano, che ha curato i lavori, spiega:
“Abbiamo aumentato l’isolamento termico con lana di roccia e poliuretano. Poi, tra gli altri interventi eseguiti, abbiamo sostituito i vetri presenti con una tipologia che facesse filtrare la luce e non alzasse troppo le temperature interne d’estate.”
Ma in Italia i problemi persistono: vuoto legislativo, incertezza sugli incentivi fiscali, scarsi investimenti nella ricerca. Tutto ciò contribuisce ad un ritardo enorme, che ci fa restare lontani dall’architettura sostenibile tipica ad esempio dell’ufficio ecologico ad Oakland disegnato dalla società Sustainsia.