Nel 2009 gli incendi in Italia erano in diminuzione. Secondo Legambiente, e secondo il dossier “Ecosistema incendi 2010” redatto dall’associazione in collaborazione con la Protezione Civile, l’estate 2009 è stata la migliore da 18 anni a questa parte, con una riduzione dei roghi e un potenziamento dell’efficienza a loro contrasto pari al 20% in meno nel giro di soli 12 mesi. Se nel centro e nel nord Italia la situazione era quasi rosea, al sud e nelle isole l’allerta rimaneva spianata.
Maggiore consapevolezza da parte dei cittadini dell’importanza della natura, sanzioni pecuniarie salatissime, fino all’arresto, un numero telefonico sempre vigile e attento a contrastare i disagi: ecco cosa ha permesso all’Italia di crescere sotto questo profilo. Alfonso Pecorario Scanio, presidente della Fondazione Univerde, affermava che “Dall’introduzione del reato di incendio boschivo nel 2000 ad oggi, sono state 3.740 le persone denunciate e 131 quelle arrestate. Nel 97% dei casi gli incendi sono causati dall’uomo, colposi o dolosi”
La tendenza generale alla prevenzione e tutela è in continuo aumento, ci sono regioni che hanno diminuito gli incendi boschivi anche del 70%. Circa il 37% dei Comuni italiani fa delle costanti campagne informative e di sensibilizzazione, il 42% instaura reti di monitoraggio ambientale delle zone boschive e bonifica delle aree particolarmente a rischio di incendi accidentali e dolosi. Volendo tirare delle somme complessive, circa il 70% delle amministrazioni comunali sta svolgendo un ottimo lavoro. Quel 30% rimanente, invece, scarso e molto al di sotto della media, con una fetta del 6% gravemente insufficiente.
I dati del 2011 circa incendi e roghi boschivi in Italia sono, invece, drammatici: le statistiche sono state appena presentate dal Corpo Forestale dello Stato e certificano un aumento pari al 75% rispetto all’anno precedente. Si contano, infatti, ben 8500 incendi divampati duranti i 12 mesi, ovviamente con prevalenza nella stagione estiva, per un totale di 60mila ettari. Le regioni più messe a dura prova sono Campania e Calabria con 1500 interventi dei vigili del fuoco, seguite a stretto giro da Sicilia e Sardegna con 1000 episodi incendiari ciascuna. La classifica prosegue con Toscana, Puglia e Lazio.
Il miglioramento delle tecniche di contrasto, però, ha fortunatamente portato una diminuzione della superficie media degli incendi. La riduzione del tempo di intervento, infatti, consente di diminuire notevolmente i danni e di salvare maggiori aree verdi. Le denuncie nello scorso anno hanno interessato 454 persone, di cui 414 per incendi colposi e 40 per incendi dolosi, di cui 9 sono state arrestate.
Nonostante abbiamo avuto solo un assaggio d’estate, possiamo purtroppo dire che il 2012 non è iniziato sotto i migliori auspici. Si è registrato, infatti, un incremento degli incendi pari a tre volte tanto quelli sviluppatisi lo scorso anno, nello stesso periodo. I cambiamenti climatici hanno inciso soprattutto nel Sud Italia, portando persino incendi invernali, ma anche il Settentrione non se la passa bene. In Alto Adige ed in Veneto, infatti, è assolutamente vietato accendere fuochi in prossimità delle aree boschive o anche gettare un mozzicone di sigaretta, o perfino fare un barbecue. La siccità di questo primo periodo del 2012, infatti, mette già in forte preoccupazione il nostro territorio, i terreni agricoli e boschivi. L’estate, da questo punto di vista, si preannuncia non facile.
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