Fuoco, vittime, sfollati: gli incendi in Grecia, più precisamente nell’Attica, del 2018 lasciarono un segno indelebile sul territorio della nazione. Ecco cosa accadde nello specifico in quei tre terribili giorni.
Questo è il secondo gruppo di incendi più letali del XXI secolo, dopo solamente al “Sabato nero” avvenuto il Australia nel 2009. Il sistema di fiamme si sviluppò dal 23 al 26 Luglio in Grecia, più precisamente nella zona dell’Attica. Le città più colpite dal fuoco furono Mati, Nea Makri, Maratona e Rafina. Al termine del disastro ambientale si contarono 100 vittime, 172 feriti e più di 1000 edifici distrutti. Le fiamme furono sospinte in tutto il territorio da venti forti e caldi. Numerosi cittadini per scappare dalle grinfie del fuoco furono costretti a scappare via mare. Il ritrovamento che fece più scalpore fu quello di 26 corpi senza vita in una villa di Mati abbracciati fra di loro, come a darsi un ultimo simbolo di amore in un mondo che gli aveva strappato la vita in modo orrido. Lo scenario, a detta di molti, ricordò molto Pompei nel 79 d.C.
La causa di molti incendi è tutt’ora sconosciuta. È nota solamente l’origine delle fiamme del villaggio di Mati, provocato da un malfunzionamento di un palo della luce. Numerosi stati europei e non inviarono aiuti umanitari alla nazione greca. Gli USA ad esempio fecero pervenire numerosi droni per individuare dall’alto gli incendi. L’Italia, insieme alla Spagna e alla Croazia, inviarono invece due Canadair volti a spegnere le fiamme. Polonia e Portogallo spedirono due squadre di Vigili del Fuoco e circa 50 pompieri. Il governo greco al contempo stanziò 22 milioni di euro per affrontare il disastro. Fu però la cooperazione tra cittadini che aiutò la popolazione: alcuni taxi offrirono gratuitamente corse per scappare dalle fiamme, diverse farmacie regalarono prodotti per aiutare i feriti, tanti bar e ristoranti donarono pasti ai cittadini colpiti dalla disgrazia.
Gli incendi dell’Attica del 2018, i quali ricordano molto quelli tutt’ora sono alimentati in Grecia, hanno riportato a galla numerosi casi di abusivismo edilizio, soprattutto nel comune di Mati. Ciò venne additato come una delle possibile cause della tragedia. Questo perché si ritiene che gli incendi possano esser scoppiati per speculazioni edilizie o con l’obbiettivo di saccheggiare le case abbandonate. Vennero difatti arrestati numerosi sciacalli colti in flagranza di reato.
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