Gli infernali incendi a Rodi e Corfù stanno causando un disastro ambientale ed umanitario come mai visti prima in Grecia. Migliaia gli sfollati.
Gli incendi a Rodi e Corfù hanno portato al manifestarsi di una situazione drammatica. Le due isole del Mar Egeo, che in estate si riempiono di turisti, sono finite nella terribile morsa del fuoco. Sono tante le aree arse dai roghi e le locali forze dei vigili del fuoco stanno faticando moltissimo per spegnere le fiamme e per circoscrivere i perimetri di vegetazione che sta bruciando. Ma purtroppo anche diverse abitazioni sono state coinvolte.
I media greci riferiscono di case distrutte ad Asklipieiom su Rodi, ed a Perithia, a Corfù. Diversi centri abitati sono stati del tutto evacuati ed a dovere vivere questa paurosa esperienza che riguarda gli incendi a Rodi e Corfù sono numerosi abitanti ed anche molti visitatori stranieri. La Guardia Costiera greca ha dovuto anche trarre in salvo una sessantina di bagnanti che erano finiti intrappolati sulla spiaggia di Nisaki, sempre a Corfù. Ed i pompieri stanno lavorando giorno e notte senza interruzione.
A Rodi gli sfollati sono ben 30mila ed a Corfù gli individui che sono stati messi in sicurezza con urgenza sono 2500. Tutti loro sono stati sistemati in delle tendopoli. Le cause di questi incendi sembrano essere sia accidentali che dolose. Un incendio può deflagrare facilmente per via delle alte temperature, sia che il tutto avvenga per una scriteriata azione da parte di piromani che nel caso di una sigaretta gettata nella vegetazione.
A Rodi è quasi una settimana che divampano i roghi ormai, e quel che è certo è che alla fine le due isole greche dovranno fare i conti con una sciagura ambientale che avrà delle conseguenze che si trascineranno avanti per anni. Gli incendi non sono solo a Rodi e Corfù ma anche ad Evia ed Eubea e le situazioni climatiche attuali non sono affatto di aiuto. Il caldo estremo – attribuito al cambiamento climatico – ed i venti caldi fanno si che le fiamme si propaghino con grande velocità. Gli incendi sono più di 82 in totale ed anche le autorità comunque confermano che le cause sono principalmente dolose.
Un precedente estremamente drammatico riguardo agli incendi su suolo ellenico si ebbero nel 2007, con anche 67 morti, e poi pure nel 2009, 2011, 2015, 2017 e 2018. Anche in quest’ultimo caso si ebbero delle vittime, circa 50, con migliaia di sfollati e tantissimi feriti. Spaventa la ripetitività alquanto puntuale che vede la Grecia sia continentale che insulare essere coinvolta in vasti episodi in cui tutto va a fuoco, tra vegetazione e centri urbani. Come ci si deve comportare in caso di incendio?
Se ci si trova al coperto, ad esempio in casa od in una struttura ricettiva e non c’è possibilità di allontanarsi, occorre chiudere la porta della stanza dove sorgono le fiamme e tutte le altre eventualmente presenti e ripararsi in una zona dell’abitazione o della camera che sia il più lontana possibile dall’incendio. Il tutto stando distesi a terra per evitare di inalare il fumo.
Se esiste una via di fuga sicura va presa subito, scendendo le scale ad andatura veloce ma senza correre perché il nervosismo e la concitazione della situazione potrebbero causare degli incidenti. Mai utilizzare l’ascensore in questi casi. Se c’è modo di contattare le autorità bisogna fornire loro l’indirizzo dove sta accadendo l’incendio e tutte le informazioni relative. Ad esempio l’eventuale presenza di altre persone.
Altri validi consigli da attuare in caso di incendio sono coprire le fessure delle porte con coperte e simili o con nastro adesivo. Questo può rallentare l’espansione del fuoco. Avvolgersi in una coperta bagnata è un altro ottimo suggerimento, così come il riparare naso e bocca con dei panni. È possibile richiamare l’attenzione dei soccorritori con qualcosa di colorato o con delle luci. Infine i numeri da chiamare per le emergenze sono il 115 per i vigili del fuoco ed il 112, che è il numero unico europeo per le emergenze.
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