Le fiamme colpiscono il territorio nel Mar Tirreno. L’incendio all’isola d’Elba sta impiegando da ore ed ore svariate forze di soccorritori.
Un incendio all’isola d’Elba, al largo di Livorno, ha portato le locali squadre dei vigili del fuoco a dovere intervenire con urgenza nel corso della sera di lunedì 21 agosto 2023. Le fiamme sono divampate intorno alle ore 21:00 nei pressi di un villaggio camping, il Canapai, e hanno lambito anche alcune abitazioni. I pompieri hanno dovuto lavorare anche nel corso delle prime ore di martedì 22 agosto e per la mattina successiva. Tra i provvedimenti presi però si è reso necessario anche chiudere la strada provinciale per Rio, che al momento può essere percorsa solamente da parte delle forze dell’ordine.
Per i civili è possibile imboccare la strada del Volterraio. L’incendio all’isola d’Elba ha visto come proprio epicentro una precisa porzione del bosco che si staglia a San Felo, tra Rio Marina e Porto Azzurro. Purtroppo il vento che soffiava ha permesso al rogo di diventare più grande e di spostarsi, fino per l’appunto ad interessare anche alcune case. Per spegnere l’incendio all’isola d’Elba sono stati fatti decollare anche tre elicotteri e due Canadair. Per quanto riguarda le operazioni coordinate a terra, sono dodici le squadre attive tra vigili del fuoco e volontari antincendio.
Intorno all’alba altre quattordici squadre di volontari hanno raggiunto l’isola d’Elba via traghetto partendo dalla terra ferma. Per fortuna non risultano esserci feriti, assieme ad ulteriori mezzi. Le segnalazioni fatte pervenire da alcuni residenti al 115 (il numero che bisogna chiamare per allertare i vigili del fuoco in caso di incendi o di altre emergenze, n.d.r.) hanno messo in moto una macchina di intervento e di soccorsi importante. Purtroppo però il fuoco ha continuato ad imperversare per ore.
Non si conoscono le cause di questo incendio, ma l’orario notturno in cui ha divampato sembra fare propendere per un qualche motivo scatenante accidentale o doloso. Le alte temperature di questo periodo hanno fatto seccare molta vegetazione, rendendo più facile purtroppo l’originarsi di roghi. L’estate del 2023 ha visto l’imperversare di numerosi incendi disastrosi un po’ ovunque purtroppo. In Italia ci sono state diverse Regioni colpite. Poi è impossibile non citare il dramma vissuto dalla Grecia con svariate sue isole del Dodecaneso, nel Mar Egeo, bruciate dal fuoco. Su tutte Rodi e Corfù, ma non solo. Ci sono stati anche i drammi vissuti alle Hawaii ed il disastro ambientale che ha colpito Tenerife.
Quella degli incendi rappresenta una vera e propria piaga. Che in più del 90% dei casi poi avvengono in maniera dolosa per colpa dell’azione distruttiva di piromani. Le origini sono quindi dolose, ed allo scopo di contrastare questo fenomeno che comporta enormi danni sia a livello ambientale che economico e sociale, le autorità e le amministrazioni locali hanno messo in campo delle contromisure anche innovative.
Come ad esempio l’introduzione e l’utilizzo di droni fatti decollare per monitorare le aree boschive del territorio. Proprio con questo sistema è stato possibile individuare in più di un caso dei piromani. Il cui profilo tipo presenta delle caratteristiche ben specifiche. Si tratta di individui che agiscono su mandato di soggetti più potenti, spesso malavitosi. E sono per lo più uomini, di età compresa fra i 30 ed i 50 anni, con un basso livello di istruzione e di reddito.
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