Quasi quarant’anni fa, nella famosa stazione metropolitana di Londra, il fuoco strappò la vita a 31 persone: ecco cosa accadde durante l’incendio di King’s Cross del 1987.
È una delle stazioni metropolitane più famose del mondo, anche grazie alla sua intromissione nella famosa saga “Harry Potter”. Il binario 9 e 3\4 è un angolo di muro ricercato da tutti i bambini per arrivare ad Hogwarts. Purtroppo però dobbiamo tralasciare i sogni e le cose belle, poiché King’s Cross nel 1987 fu protagonista di una tragedia immane.
Il 18 Novembre di quell’anno si verificò un incendio di elevate dimensioni all’interno della stazione metropolitana uccidendo 31 persone e ferendone altre 100. Tutto iniziò all’incirca alle 19.30 quando alcuni passeggeri segnalarono delle fiamme lungo la scala mobile. Sul posto arrivarono subito le autorità competenti con a loro seguito ben quattro camion antincendio.
Circa 10 minuti dopo la prima avvisaglia, si decise di evacuare il posto. Nel frattempo, i pompieri scesero verso la scala mobile infiammata. Notarono un piccolissimo fuoco dalle dimensioni di uno scatolone. Mentre si svolgevano i lavori di disinnesco, però il patatrac: scoppiò difatti un cosiddetto flashover, ossia un fenomeno che consiste nello scoppio di un grande incendio partendo da piccole fiamme. Questo avvenne a causa della combustione della vernice delle pareti, fatte con materiale altamente infiammabile.
La biglietteria e le parti superiori della stazione metropolitana di Londra si videro subissate dalle fiamme. Sul posto accorsero circa 150 pompieri per domare l’incendio. Ci impiegarono circa 6 ore, visto che il fuoco venne spento verso l’1:45 della notte successiva. Le vittime ammontarono a 31 con a seguito 100 feriti, di cui 19 molto gravi.
L’allora primo ministro inglese, Margaret Thatcher, aprì immediatamente un’indagine per decretare i responsabili della tragedia. Si venne a scoprire successivamente che l’incendio era partito da un fiammifero ancora acceso gettato tra le scale mobili, nonostante il divieto di fumo fosse stato elargito diversi anni prima. Il rapporto finale criticò fortemente la London Underground per aver sottostimato i rischi di incendio nella metropolitana. Per esempio, allo staff veniva richiesto di cercare di domare gli incendi da soli e di allertare i Vigili del Fuoco solo nel caso di incendio fuori controllo, e l’addestramento su come affrontare incendi ed evacuazione era scarso o inesistente
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