Le richieste devono essere inviate esclusivamente per via telematica, sfruttando l’applicazione informatica del sito del GSE. Così, infatti, stabilisce il Decreto Ministeriale del 6 luglio 2012. Già l’anno scorso, nel periodo dall’8 ottobre al 6 dicembre, era stato predisposto un bando con lo stesso obiettivo. L’iniziativa, comunque, non era stata molto apprezzata dagli operatori del settore. Erano disponibili 368 MW di potenza incentivabile, ma soltanto 319 MW sono stati incentivati.
Neanche questa volta le associazioni di categoria sono molto d’accordo, perché ritengono che la procedura andrebbe modificata. A destare perplessità sono, in particolare, i criteri di accesso, i livelli troppo bassi delle tariffe e la quantità di potenza messa a disposizione per ogni singola fonte energetica. E’ stato calcolato che in bolletta l’impatto degli ecoincentivi destinati alle rinnovabili sarà pari a più di 13 miliardi di euro nel corso di quest’anno. Lo ha reso noto l’autorità per l’energia elettrica ed il gas.
I provvedimenti non riguardano il fotovoltaico, per il quale valgono ancora le disposizioni che fanno parte del Quinto Conto Energia (SCOPRI LE DETRAZIONI PER L’INSTALLAZIONE DEI PANNELLI SOLARI). Per le altre fonti rinnovabili ci si deve registrare al sito e consultare i due manuali in PDF che riguardano la guida sull’utilizzo dell’applicazione web e le procedure applicative del Decreto Ministeriale.
Non è, comunque, da sottovalutare che il decreto sulle rinnovabili elettriche diverse dal fotovoltaico, che è entrato in vigore l’1 gennaio 2013, ha tagliato i finanziamenti. Secondo il report sulle rinnovabili elettriche non fotovoltaiche dell’Energy & Strategy Group del Politecnico di Milano, si è arrivati ad una riduzione stimabile fra il 15 e il 30%. Il tutto va a svantaggio soprattutto delle bioenergie, biogas e bioliquidi, anche se vengono premiati i sotto-prodotti, gli scarti di produzione. In questo ambito, comunque, non c’è la possibilità di recuperare i costi operativi. Maggiori vantaggi per il mini-eolico, per quello offshore e l’idroelettrico, che sono definiti come economicamente attraenti.
Foto di Blog do Planalto
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