In ottica di sostenibilità e transizione energetica lo Stato ha messo a disposizione delle aziende agricole incentivi per il parco agrisolare.
Che cosa significa transizione energetica? Con questa dicitura si fa riferimento al passaggio dalle fonti di energia non rinnovabili, quelle che sfruttano ad esempio gli idrocarburi, a quelle green, come ad esempio l’eolico o il fotovoltaico. La transizione energetica è considerata di fondamentale importanza per contrastare il cambiamento climatico, che sta mettendo a dura prova tutto il pianeta.
Sulla questione si trovano concordi anche i 100 scienziati che hanno indirizzato una lettera aperta ai media, chiedendo ai giornalisti di informare la gente in maniera approfondita sulle cause e conseguenze del cambiamento climatico, ma anche sulle soluzioni che possiamo attuare nella vita di tutti i giorni. In ambito agricolo, ad esempio, il cambiamento climatico sta provocando enormi difficoltà: da una parte la siccità o le violente grandinate che mettono a rischio i raccolti, dall’altra gli enormi costi economici da sostenere per mandare avanti le attività.
Al doppio scopo di sostenere le aziende verso la transizione energetica e sgravarne le spese, dunque, lo Stato, e in particolare il Ministero dell’agricoltura nell’ambito della misura PNRR, ha messo a disposizione degli incentivi per l’installazione del parco agrisolare nelle aziende agricole. Si tratta di una misura che già l’anno scorso era stata prevista, ma che quest’anno è stata ampliata e modificata al fine di raggiungere un bacino maggiore di utenti.
Le domande per usufruire degli incentivi potranno essere inoltrate a partire dal 12 settembre, ma per accedere ai finanziamenti si dovranno rispettare requisiti ben precisi. Tra questi si annoverano ad esempio:
La finestra per presentare domanda si chiuderà il 12 ottobre, mentre i finanziamenti saranno rivolti ad aziende di produzione agricola primaria, di trasformazione di prodotti agricoli, trasformazione di prodotti agricoli in non agricoli e alle aziende che eccedano il limite di autoconsumo o di autoconsumo condiviso. La spesa massima per ogni azienda si attesterà su 2 milioni e 330mila euro.
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