Nel 1908, un incidente ferroviario nei pressi del bivio dell’Acquabella provocò la morte di sette persone e diversi feriti: cosa è accaduto la sera del 20 gennaio.
Erano appena scoccate le 21 del 20 gennaio del 1908 quando tre treni si scontrarono nelle vicinanze del bivio Acquabella, nelle vicinanze della vecchia stazione Centrale di Milano. Uno scontro spaventoso che passo alla storia come l’incidente ferroviario dell’Acquabella.
Nella tragedia, che sconvolse l’intera Italia finendo sulle prime pagine dei giornali dell’epoca, persero la vita sette persone, mentre oltre venti rimasero ferite. In seguito al disastro, vi furono numerose polemiche per le condizioni delle ferrovie di allora.
Milano, l’incidente ferroviario dell’Acquabella
“Una spaventosa catastrofe” così definirono i giornali dell’epoca l’incidente ferroviario avvenuto la sera del 20 gennaio 1908 a Milano che coinvolse tre convogli all’altezza del bivio Acquabella.
Il primo era un treno omnibus, partito poco prima dalla stazione di Milano, che raggiunse il bivio a velocità moderata, considerata la presenza di lavori di manutenzione sulla linea, ma anche per la scarsa visibilità dovuta alla nebbia che avvolgeva la zona. Qui trovò il segnale di via chiusa ed il macchinista arrestò immediatamente la corsa e scese per chiedere spiegazioni al blocchista. Quest’ultimo diede il via libera ancor prima che il macchinista raggiungesse la locomotiva. Pochi istanti più tardi, sopraggiunse il direttissimo Milano-Parma-Sarzana, con destinazione Roma, che, trovando il via libera, prosegui la corsa impattando inevitabilmente con il convoglio ancora fermo sui binari.
Un impatto molto violento a cui, subito dopo, ne seguì un secondo: al bivio arrivò, difatti, un accelerato diretto verso Milano che si schiantò contro il treno direttissimo Milano-Parma-Sarzana. Il macchinista non vide i vagoni e non riuscì a fermarsi in tempo.
Nel primo scontro, il più violento, persero la vita sette persone ed altre 23 rimasero ferite, alcune delle quali in maniera grave. A prestare i primi soccorsi furono i superstiti ed alcune persone che si trovavano in zona, tra cui padri Stimmatini che al momento della tragedia erano nella chiesa di Santa Croce. Subito dopo intervennero i militari ed i soccorsi, giunti dal capoluogo lombardo che procedettero con le operazioni di soccorso.
Le polemiche dopo il disastro
Dopo l’incidente drammatico furono aperte ben cinque interrogazioni parlamentari per accertare le cause della tragedia. Finito sulle pagine dei giornali dell’epoca, il disastro aprì anche un’aspra polemica contro le ferrovie italiane che erano nate solo tre anni prima, nel 1905: in molti lamentavano le condizioni delle linee e la qualità del personale. Polemiche, finite anch’esse sui quotidiani e protagoniste di vignette satiriche, a cui si unirono anche alcuni politici che lamentavano le basse retribuzioni ricevute dal personale ferroviario.