Tre morti ed oltre 50 feriti fu il bilancio del drammatico incidente ferroviario avvenuto nella stazione di Arcore nel settembre del 1970.
L’11 settembre del 1970 nella stazione di Arcore due treni entrarono in collisione: il primo era un convoglio viaggiatori, mentre il secondo era un treno merci che si trovava in sosta sui binari. Un impatto molto violento.
Nello scontro persero la vita tre persone. Alcuni dei feriti, oltre 50 in totale, vennero trasportati nei nosocomi di Monza e di Vimercate, mentre altri riportarono lievi lesioni e furono medicate direttamente sul posto dai soccorsi.
Era il pomeriggio dell’11 settembre 1970, quando il treno diretto, partito da Sondrio e diretto a Milano, transitò sui binari della stazione di Arcore. Il convoglio, carico di passeggeri, per lo più pendolari, aveva circa mezz’ora di ritardo quando giunse nel comune dell’attuale provincia di Monza e della Brianza.
Su quei binari, però, sostava un treno merci che il diretto Sondrio-Milano centrò in pieno. L’impatto fu pauroso, la carrozza principale finì all’interno di quella del treno merci riducendosi entrambe in un cumulo di lamiere.
I soccorsi non tardarono ad arrivare, ma per tre persone, tra cui l’aiuto macchinista del treno diretto, era ormai troppo tardi. Nel tremendo impatto rimasero ferite 52 persone, alcuni furono medicati sul posto, mentre i più gravi furono trasportati negli ospedali della zona.
Sin da subito si cercò di fare luce sulla dinamica dell’incidente e, come di consueto, vennero aperte due indagini una dalla magistratura e una dalle Ferrovie. L’obiettivo era quello di capire quali fossero state le cause dello scontro e determinare eventuali responsabilità. Si chiarì che le responsabilità furono del personale di stazione che aveva permesso al treno diretto di transitare, nonostante il convoglio merci fosse già sul binario della stazione. Non solo, alla base dell’incidente anche il mancato rispetto della velocità consentita da parte del personale di macchina.
A peggiorare le cose anche un nubifragio che aveva dato problemi all’energia elettrica della stazione: per ricevere il treno diretto avrebbero dovuto utilizzare un altro tipo di segnale, ossia quello a chiamata (conosciuto anche come segnale “AZ”). Questo si serviva di due luci bianche che avrebbero lampeggiato, sostituendo, difatti, il tradizionale segnale rosso. Il treno non rispettò, però, il segnale e continuò alla velocità di 50 km/h, mentre il dirigente di movimento non si assicurò che ci fossero i binari liberi: una serie di circostanze che portarono all’incidente.
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